Val Sesia
Massimo – Cravagliana
Massimo – Cravagliana
Il corposanto di Massimo, di nome proprio, venne recuperato nel 1825 dalla catacomba di Ciriaca e fu donato alla comunità di Cravagliana da don Giovanni Juva, originario di Cervatto e canonico della cattedrale di Torino, in ricordo di suo zio don Spirito Antonio Juva, anch’egli di Cervatto, che fu il primo parroco del luogo a portare, dal 1788, il titolo di pievano.
Giunta in paese la reliquia fu oggetto di un’attenta ricognizione compiuta dal dottor Lana, nella sacrestia della chiesa parrocchiale, alla presenza del delegato vescovile don Giacomo Pomi, nativo del posto e parroco a Camasco, di don Giovanni de Mattei parroco ad Ornavasso e del parroco di Sabbia don Giovanni Antonio Bertolio.
I resti, molto frammentari, vennero inseriti nei quattro arti e nella maschera della figura in cera appositamente realizzata per contenerli, conferendo così all’insieme le sembianze di un corpo umano; il manichino fu poi rivestito da un costume di soldato romano, offerto, come l’addobbo dell’urna, da Giovanni Reffo di Ferrera.
Per la sistemazione della reliquia venne completamente smantellato l’altare di San Giuseppe e si sacrificò tutta la decorazione barocca della cappella, opere volute e realizzate, non molti anni prima, proprio da colui in memoria del quale fu donato il corposanto. Nella parete della cappella fu realizzato un loculo in cui venne sistemata l’urna, sopra al quale fu però conservato il quadro, realizzato dal pittore Corvetti nel 1766, che riproduce la morte di San Giuseppe; in seguito a queste modifiche l’ambiente assunse l’attuale aspetto.
Non è mai stata fissata una festa annuale in onore del presunto martire, anche se nell’edizione del 1878 de L’almanacco Valsesiano viene riportata una festa di San Massimo a Cravagliana alla data di domenica 29 dicembre. Tale indicazione non è però più ripetuta, neanche sotto altra data, nelle edizioni degli anni successivi. Una solenne celebrazione pubblica è stata la prima ricorrenza centenaria della sua presenza, tenutasi il 25 maggio 1930, con processione per le vie del paese.
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