Ovest Ticino

Gregoria – Cameri

Gregoria – Cameri

Il corposanto di Gregoria, venerato nella parrocchiale di Cameri, cittadina vicino a Novara di cui è divenuta compatrona insieme all’arcangelo Michele a cui la chiesa è dedicata, è stato l’ultimo a giungere nella diocesi di San Gaudenzio, agli inizi del Novecento.

I resti mortali di Gregoria vennero ritrovati da Marcantonio Boldetti, nel 1732, in un loculo della catacomba di Ciriaca al Verano. Da lui riconosciuti come appartenenti ad una santa martire, vennero consegnati al padre Giovanni Marangoni, che li destinò al monastero delle monache Cistercensi della città di Anagni, dove rimasero fino al 1902. In quell’anno, soppresso il monastero per l’esiguo numero di monache, la reliquia venne affidata al vescovo della cittadina laziale, per trovarle una opportuna sistemazione. Il fratello del prelato, Monsignor Sardi, venne a conoscenza della cosa e pensò di donare il corpo di Gregoria al parroco di Cameri, Don Pietro Marazza che, proprio nello stesso periodo, si era recato nella capitale con l’intento di poter ottenere un corposanto per la sua comunità, emulando così tutti i paesi viciniori.

Nell’archivio parrocchiale si conserva l’autentica originale a firma del Boldetti, che accompagnò le ossa della santa ad Anagni e che venne riconosciuta e sottoscritta dal cancelliere della Curia di Novara, don Tommaso Rossi, il 25 luglio del 1914, in vista della solenne accoglienza a Cameri.

Al termine dei festeggiamenti l’urna con il corposanto trovò collocazione in un altare laterale della chiesa e soltanto nel 1939 venne costruita la cappella scurolo ove attualmente si trova, oggetto di devozione da parte dei parrocchiani. Le ossa sono collocate all’interno di una figura giacente, che mostra Gregoria nell’atto di spirare, ferita da un taglio alla gola: con la mano destra, che si porta verso il petto, tiene un giglio e nella sinistra stringe la palma.

Su una moderna vetrata viene immaginato il momento in cui Gregoria è afferrata per i capelli da uno sgherro, mentre un altro sta per sferrarle il colpo mortale con una scure, eseguendo l’ordine del governatore seduto su uno scranno a sinistra della scena. Nella volta della cappella che ne accoglie l’urna la santa è dipinta, vestita di una bianca tunica, nella gloria del cielo accanto a figure di angeli recanti dei fiori.

Particolarmente sentita è l’annuale ricorrenza patronale che, dall’iniziale data della seconda domenica di agosto, è stata poi spostata alla seconda domenica di settembre, per favorire una maggior partecipazione dei fedeli. I quest’occasione si svolge una suggestiva processione serale, che conduce per le vie di Cameri il corposanto e vede sfilare dei carri allegorici, con personaggi viventi, che illustrano il presunto martirio di Gregoria o altre scene sacre.

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