Ovest Ticino

Cassiano – Trecate

Cassiano – Trecate

Nella chiesa parrocchiale di Trecate si conserva una insigne reliquia di San Cassiano che, seppur attribuita al vescovo e martire di Imola, i cui resti sono conservati nella cattedrale della città romagnola, appartiene a quelle recuperate a Roma da Giovanni Battista Cavagna e messe in venerazione in diocesi dal vescovo Bascapè. L’esistenza di un edifico dedicato al santo è già testimoniata all’inizio del XI secolo, ma la nascita di un vero e proprio culto nei suoi confronti avviene con la donazione dei sacri resti, con atto notarile del 28 settembre 1615.

La reliquia, un frammento di cranio inserito in un teschio ricostruito in legno, fu posta in venerazione nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, ma soltanto nel 1877 venne collocata in un altare appositamente sistemato per accoglierla; in precedenza, veniva conservata nella sacrestia ed esposta soltanto in occasione della festa annuale del santo.

Nel 1877, in coincidenza con l’inaugurazione della cappella, avvenne il primo solenne trasporto della reliquia per le vie del borgo, ripetuto a distanza di cinquant’anni, nel 1927. In questa occasione, per dare una più decorosa collocazione alla stessa viene decisa, con il concorso di tutta la popolazione, la realizzazione di una nuova e più elegante urna in argento, recante in fronte lo stemma del comune. Attualmente, il prezioso reliquario è collocato entro una nicchia marmorea, realizzata nel 1952 per il terzo trasporto, sopra la mensa dell’altare ai piedi dello scurolo in cui si conserva il corposanto di Clemente, giunto a Trecate nel 1758. Nel 2015, per il quarto centenario della loro presenza, i frammenti ossei sono stato inseriti, molto opportunamente, in un elegante reliquiario, opera di Simone Ghielmi, che riproduce idealmente le fattezze del santo, mentre il finto teschio ligneo è stato collocato nel piccolo museo parrocchiale.

La festa in onore di San Cassiano, un tempo celebrata nel giorno liturgico del 13 agosto, venne poi unita a quella di San Clemente, che ricorreva l’ultima domenica di agosto; da qualche anno la ricorrenza è stata trasferita alla terza di settembre, per favorire una maggior partecipazione dei fedeli alla ripresa dell’anno pastorale.

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