Dei Laghi
Teodoro – Arola
Teodoro – Arola
La parrocchia di Arola, primo paese che si incontra lungo l’antica strada che attraverso il valico della Colma mette in comunicazione il Cusio con la confinante Valsesia, custodisce il corposanto di Teodoro, rinvenuto nella catacomba di Callisto e donato agli emigranti del paese il 22 aprile del 1747.
La reliquia pervenne ad Arola soltanto nel 1749 e fu collocata presso la cappella di Santa Marta della chiesa parrocchiale, ove aveva sede l’omonima confraternita, entro una elegante urna in legno con fregi in argento.
Chi oggi si avvicina alla cappella che si apre sul lato destro dell’edificio, vi trova ancora il corposanto collocato nello stesso luogo, entro una grande urna lignea che racchiude, a sua volta, quella descritta nel Settecento, ma ciò che colpisce l’osservatore è la conformazione del manichino. Teodoro, infatti, non si presenta più nell’aspetto che aveva al momento del suo arrivo, ma in quello che gli è stato conferito dallo scultore Luigi Fornara di Borgomanero nel 1949, in occasione del secondo centenario della presenza dei sacri resti. La scultura lignea da lui realizzata immortala il giovane presunto martire, che indossa una bianca tunica all’antica, in posizione semisdraiata appoggiato ad un braccio, quasi immaginato su di una triclia; lo sguardo penetrante è rivolto verso il riguardante, mentre davanti a lui vi è in bella mostra l’ampolla del sangue. Le ossa di Teodoro, che è proposto in età adolescenziale, sono racchiuse in una cassetta sistemata all’interno della statua.
Sulla parete destra della cappella, un dipinto immagina un’apparizione di Cristo al giovane martire che, nella moderna vetrata sulla parete di fondo, è invece immortalato mentre viene portato in cielo dagli angeli. La festa in onore di Teodoro viene ancora oggi celebrata ad Arola la seconda o la terza domenica di novembre.
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