LAVORO

Sant’Arcangelo Tadini

Sant’Arcangelo Tadini

TESTO

Per Sant’Arcangelo Tadini (Verolanuova, 1846 – Botticino, 1912), il fondatore delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, il lavoro fu una delle più importanti sfide sociali e religiose del suo tempo. Ispirato dalla Rerum novarum di papa Leone XIII, egli spese tutta la sua vita e le sue finanze personali per la costruzione di una filanda e una casa per i lavoratori a Botticino. Egli amava ripetere: “Amate il lavoro, perché è figlio dell’intelligenza ed è il pane dell’uomo”, spronando le prime Suore Operaie a divenire “operaie tra gli operai”.

Tadini ben conosceva la realtà produttiva del suo tempo, le condizioni spesso alienanti alle quali erano sottoposti i lavoratori e i pericoli morali derivanti dall’emigrazione dalle parrocchie locali alla ricerca di lavoro nelle periferie delle grandi città. In particolare, egli era maggiormente preoccupato per tutte quelle giovani che venivano sfruttate nelle filande, sottopagate, prive di tutele ed assicurazioni. Fu così che ebbe l’intuizione di diventare lui stesso imprenditore e di acquistare una filanda.

Ma questo non gli bastò. Sant’Arcangelo voleva dire a tutti che il lavoro non è una maledizione che allontana da Dio, non è fatica fatta solo per guadagnarsi da vivere: Gesù stesso “ha lavorato con mani d’uomo” (GS 22) per trent’anni a Nazareth. Egli credeva fermamente che il lavoro potesse avere una grande valenza sociale, aiutare uomini e donne a riscattarsi e vivere onestamente, ma affinché fosse così era necessario che fosse ispirato da salvi principi cristiani. Per questa ragione Tadini fondò un’associazione di mutuo soccorso operaio, con lo scopo di offrire assistenza ai lavoratori in caso di malattia o infortunio. Inoltre, reputò fondamentale che le Suore Operaie affiancassero spiritualmente le operaie per fornire loro sostegno morale ed esempio cristiano.

Questa esperienza non fu facile, soprattutto agli inizi: come poteva essere la fabbrica un posto adatto a delle suore? Nonostante siano passati più di cento anni, ancora oggi questa è una delle prime domande che viene posta alle Suore Operaie quando affrontano un colloquio di lavoro, conoscono nuovi colleghi o quando dialogano con fornitori, clienti o amici.

La filanda del Tadini è fallita e non esiste più, ma ancora oggi vive la sua idea, saldamente incarnata dalle laboriose Suore Operaie che da Botticino si sono progressivamente diffuse ben al di là dei confini nazionali. In linea con l’evoluzione del mondo del lavoro odierno, le suore sono oggi cassiere in un supermercato, magazziniere, addette mensa, bariste ma anche lavoratrici in piantagioni di the in Africa o in smart working in Brasile.

“In qualunque posizione l’uomo si trovi può, volendolo, diventare santo e salvarsi” anche e soprattutto attraverso il lavoro. Infatti, Tadini ripeteva sempre: “Mentre lavorate con le mani, il vostro cuore, la vostra mente, si elevi e si unisca a Dio”. Arcangelo Tadini è stato beatificato il 3 ottobre 1999 da papa Giovanni Paolo II e solennemente canonizzato il 26 aprile 2009 da Benedetto XVI.

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