Gli Arcivescovi e il loro Palazzo
Francesco Frosini
Francesco Frosini
Arcivescovo Francesco Frosini (1702-1733)
Francesco, nato nel 1654, apparteneva al ramo pistoiese della nobile ed antica famiglia Frosini di origini pisane. Egli compì i suoi studi di diritto a Pisa, soggiornando presso il collegio Ferdinando di via Santa Maria. Intorno al 1686 prese i voti sacerdotali, ricevendo presto incarichi prestigiosi: nel 1700, ottenne il titolo di arcivescovo di Pistoia e, appena due anni dopo, quello di arcivescovo di Pisa.
Il suo amore per lo studio e per la conoscenza fu rivolto verso il collegio dei Padri Barnabiti di San Frediano di cui fu protettore e verso il Seminario Arcivescovile, al quale lasciò in eredità la sua vasta raccolta libraria, provvedendo anche alla sistemazione degli ambienti destinati alla biblioteca.
Promotore di importanti interventi rivolti al palazzo arcivescovile, nel 1709 diede inizio alla nuova fabbrica sopra il loggiato, che prevedeva la tamponatura del verone est, la costruzione della cappella grande nell’angolo sud-est (in seguito dedicata ai Santi Efisio e Potito) e della camera dell’Udienza.
Al centro del cortile, dove in passato era ubicata una cisterna per l’acqua (chiusa nel XVII secolo), fu posizionata la statua del Mosè (opera dello scultore carrarese Andrea Vaccà), eretta su un alto basamento quadrangolare con funzione di fontana, decorato da due mascheroni in marmo per la fuoriuscita dell’acqua e dalle vasche di raccolta sottostanti. Lungo il perimetro sommitale del primo piano fu inserita una fascia marmorea decorata da sedici mascheroni per lo scolo delle acque piovane, anch’esse scolpite dal Vaccà.
Tra il 1730 e il 1732 – forse in occasione dei lavori in corso nel palazzo arcivescovile – si registra un temporaneo trasferimento della sede episcopale nel palazzo Medici, sul Lungarno Mediceo, vicino alla chiesa e monastero di San Matteo: nelle circolari e notificazioni a stampa di quegli anni viene infatti indicata come sede di redazione degli atti il “nostro palazzo arcivescovile presso San Matteo”.
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