FESTE E TRADIZIONI NELLA DIOCESI DI LANCIANO - ORTONA
LE FESTE Percorsi e tradizioni
LE FESTE Percorsi e tradizioni
In occasione della Festa della Madonna del Ponte di Lanciano, con grande partecipazione della comunità l’8 settembre di ogni anno si svolge a Lanciano il caratteristico corteo del Dono, che mantiene nella forma e nella tipologia di rito lo schema del primo Dono alla Madonna del Ponte organizzato per la prima volta l’11 agosto 1833 dal quartiere Lancianovecchia e replicato per emulazione dagli altri rioni lancianesi. Se in passato il rito era connotato dal corteo di donne in abiti tradizionali abruzzesi che recavano sul capo le conche di rame contenenti i donativi, oggi è invece contraddistinto da numerosi carri con i donativi decorati secondo il folklore locale; ogni contrada prepara con attenzione il proprio carro attingendo e ispirandosi a momenti della vita contadina. Non mancano, inoltre, carri con covoni di grano, prodotti dell’agricoltura locale, cortei di uomini e donne in abiti tradizionali e piccole bande musicali che animano con canti e balli della tradizione. Dopo il raduno iniziale, il corteo si svolge nella tarda mattinata lungo l’arteria centrale di Corso Trento e Trieste fino a raggiungere la Cattedrale della Madonna del Ponte in piazza Plebiscito, dinanzi alla quale i donativi vengono lasciati per la successiva asta serale diretta da “lu tamorraro”, ovvero il personaggio addetto alla vendita all’asta dei doni. Pur nell’evoluzione contemporanea del rito, il caratteristico corteo del Dono continua a mantenere la sua peculiarità di ringraziamento votivo e devozionale delle origini alla Madonna del Ponte, richiamando annualmente folle numerose di fedeli e spettatori che si riuniscono in un rito di grande impatto religioso e popolare per la città di Lanciano e per l’intero Abruzzo.
Tra i riti civili che caratterizzano la Festa del Perdono di Ortona, il Corteo delle Chiavi d’Argento, che conta una storia di oltre 503 anni, è sicuramente la manifestazione più sentita poiché le chiavi d’argento che aprono la teca dov’è custodito il busto argenteo dell’Apostolo Tommaso sono conservate dal popolo e dalle autorità religiose: Chiesa e comunità sono custodi dello stesso grande tesoro. Il rito trae origine da un tentativo di trafugamento delle reliquie di san Tommaso messo in atto nel 1475 da alcuni uomini interessati ad offrire le reliquie a ricchi mercanti veneziani; da quel momento fu costruita una inferriata di protezione dinanzi all’altare dell’Apostolo e le due chiavi furono custodite una in chiesa e l’altra nel palazzo municipale. Il 15 agosto 1599 il Consiglio Generale della città di Ortona decise di comprare una catena con due grossi lucchetti per meglio proteggere la cancellata posta dinanzi all’altare. E le cinque chiavi vennero distribuite una al sindaco, due ai procuratori civili, una al Vescovo e una al capitolo. Da allora, il giorno che precedeva la festa del Perdono, un delegato del Sindaco portava in corteo le chiavi poste su un cuscino e le consegnava in cattedrale al Vescovo della città per l’apertura ufficiale. Nel 1925 l’allora sindaco Romolo Bernabeo volle dare maggiore visibilità alla cerimonia civile e, da quell’anno, un corteo con la presenza dei Consiglieri comunali e Comitato feste, preceduti dal Sindaco ed accompagnati dalla banda musicale, si receva dal Municipio alla Cattedrale con le chiavi d’argento esposte su un cuscino di velluto. Nel 1977, fu progettato un corteo storico in costume che, negli anni Ottanta fu ambientato storicamente alla fine del 1500 quando Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V, era padrona di Ortona. Ancora oggi il pomeriggio del sabato il corteo, ricco di figuranti e sbandieratori, da Palazzo Farnese raggiunge la Cattedrale con una dama, selezionata tra tutte le ragazze della città, che vestita in costume medievale porta le chiavi in cattedrale.
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