La reliquia insigne e la leggenda del duca Namo

La chiesa di San Faustino in riposo

La chiesa di San Faustino in riposo

La chiesa di San Faustino in riposo presenta una struttura inconsueta e probabilmente unica nel contesto architettonico lombardo: su una piccola aula circolare si innesta una cupola conica coperta da embrici in cotto. Il volume della copertura ingloba una piccola cella campanaria caratterizzate da bifore con snelle colonnette in marmo.

Fin dalla titolazione, la chiesa di San Faustino in riposo evidenzia il suo legame con il miracoloso trasporto delle reliquie dei Santi Faustino e Giovita. La leggenda vuole, infatti, che essa sia stata costruita nel punto esatto in cui le spoglie dei Santi patroni trasudarono sangue durante una sosta delle processione. A questo evento assistette il duca Namo che, profondamente toccato dal miracolo donò alla città la reliquia della Santa Croce e la cosiddetta Croce del Campo che costituiscono il nucleo originario del tesoro delle Sante Croci.

Accogliendo questo racconto, la chiesetta sarebbe stata fondata in età carolingia assumendo, poi, l’aspetto attuale sul finire del XII quando un incendio interesso quest’area della città danneggiando anche la cappella.

Essa divenne il luogo in cui si fa memoria del miracolo e si evidenzia il legame fra i due miti fondativi della città: i Santi patroni e il Tesoro delle Sante Croci.

Ad esplicitare questi contenuti concorrono in maniera determinante le opere d’arte. Sulla facciata esterna della chiesa Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, affrescò, nel 1526, la scena della sosta dei corpi e del miracolo. L’opera originale oggi è scomparsa, ma ne esiste una copia seicentesca firmata da Pier Maria Bagnadore e di proprietà privata. Nell’aula, l’altare maggiore settecentesco custodisce un reliquiario a urna che contiene anche un frammento del drappo insanguinato. La pala dell’altare maggiore dipinta da Domenica Rama raffigura la Madonna con il Bambino con i Santi Faustino e Giovita e, ben evidente sullo fondo, la croce a doppio braccio.

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