Il tesoro delle Sante Croci
La Croce del Campo o dell’Orifiamma
La Croce del Campo o dell’Orifiamma
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A croce greca con i bracci leggermente espansi alle estremità, la Croce del campo ha nel braccio verticale inferiore un prolungamento che permette di metterla in asta. Essa fu, infatti, issata sul carroccio del Comune bresciano durante le battaglie contro l’esercito di Federico Barbarossa. Ad essa si accompagnava lo stendardo dell’Orifiamma con le insegne comunali. Insieme costituivano il riferimento logistico ed ideale per i soldati impegnati in battaglia. Sul carroccio venivano riparati i feriti; ci stavano i sacerdoti che pregavano e assistevano i moribondi. Uno speciale copro di guardia lo proteggeva perché era considerato una grande disonore perdere il carroccio in battaglia. In tempo di pace sembra che esso fosse custodito nell’antica cattedrale di San Pietro de Dom.
Su base stilistica la Croce del Campo è databile ad un’epoca compresa fra la fine dell’XI secolo e l’inizio del successivo ed è riconducibile ad una manifattura lombarda. La tradizione leggendaria vuole, però, che il prezioso manufatto sia stato donato alla città dal Duca Namo, insieme alla Reliquia Insigne.
Fatta di un’anima di legno di noce, è interamente rivestita e bordata con lamine d’argento dorate in alcuni punti. Sulle lamine sono incastonate pietre preziose e applicate figure a rilievo. Sul recto c’è la raffigurazione della Crocifissione secondo una iconografia piuttosto simile a quella che compare sul coperchio della stauroteca a cassetta. All’incrocio dei bracci c’è Cristo Crocifisso circondato da volti e figure poste nella parte terminale dei bracci della croce: in alto compaiono due volti che simboleggiano il sole e la luna; a destra c’è la Madonna e, sul lato opposti, San Giovanni con il libro del vangelo stretto fra le mani; ai piedi di Gesù è raffigurato Adamo. Il Crocifisso è circondato d pietre dure fra cui emerge il lapislazzulo con la raffigurazione del gallo, simbolo di Resurrezione.
Il verso della croce presenta, al centro, un rilievo con l’Agnus dei che regge una croce astile in tutto simile alla Croce del Campo. I bracci, invece, sono decorati da 21 gemme disposte secondo armonia e simmetria di forme e colori.
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