L’impianto architettonico della nuova chiesa interpreta le caratteristiche e i limiti dell’area di progetto. Situata tra la vecchia chiesa, la piazza del paese e una nuova urbanizzazione residenziale, la sua forma è determinata dai vincoli circostanti. Ne consegue un impianto triangolare che si articola volumetricamente in accordo con le preesistenze e le ragioni funzionali dell’assetto liturgico.

Il nuovo edificio è costituito da volumi semplici e asciutti, finiti ad intonaco, su cui si rincorrono fasce orizzontali e verticali in marmo di Lasa che disegnano un sistema di croci asimmetriche disposte laddove l’architettura si apre al di fuori tramite vetrate e portali, questi ultimi rivestiti esternamente in metallo. In alto l’edificio è concluso da un nastro vetrato e da una veletta metallica che permettono alla chiesa antica e al suo campanile di continuare a risaltare figurativamente nel paesaggio urbano.

Peculiare è il rapporto che il nuovo edificio instaura con il preesistente e con la sua facciata, da cui la nuova chiesa sembra germogliare interponendo, rispettosamente, un intervallo vuoto, coperto da una pensilina in vetro, che funge da accesso al cimitero. Sul fronte della nuova chiesa, un portale raddoppia quello dell’antica mettendo in comunicazione simbolica e funzionale i due edifici.

L’ingresso principale è mediato da una bussola dove si trova la rappresentazione della Santa Patrona, la pietra di fondazione oltre a tutti i dispositivi per le comunicazioni parrocchiali. L’interno si configura come una camera di luce orientata verso il presbiterio davanti a cui l’assemblea si dispone raccolta ad arco di cerchio. Le scelte architettoniche sono dettate dalla volontà di valorizzare al massimo la presenza e la funzionalità della luce naturale. Il sistema strutturale a pilastri ordina il ritmo delle pareti laterali i cui campi intermedi sono leggermente inclinati per permettere alla luce filtrante dal nastro vetrato sommitale di illuminare al meglio lo spazio interno. D’altra parte le vetrate laterali situate alle spalle dei fedeli seduti non disturbano l’azione liturgica mentre, uscendo, consentono loro di intravedere il proprio paese, oltre il sagrato, ricordando il luogo della missione quotidiana di ciascuno. L’oculo dorato sopra all’altare e la croce colorata che, luminosa, campeggia sul fondo del presbiterio completano il sistema di illuminazione naturale dello spazio, integrato da un attento studio illuminotecnico che aggiunge una componente artificiale per l’uso serale e per le giornate poco solatie.

I materiali impiegati all’interno -intonaco bianco, gneiss della val Passiria per il pavimento, legno per gli arredi con inserti in marmo per i poli liturgici- contribuiscono a configurare un ambiente domestico ed accogliente, interpretando la necessità di una chiesa commisurata ad un paese di piccole dimensioni.

Sul fianco della chiesa, in un piccolo corpo rettangolare foderato internamente in legno, è situata la sacrestia affiancata dall’area penitenziale, non utilizzata.

A motivo dell’articolazione altimetrica del terreno attorno alla chiesa è stato realizzato un terrapieno, sostenuto da muri in pietra, ove è stato ampliato il cimitero. Sotto alla chiesa è stato ricavato un piano inferiore, interrato sul lato verso il sagrato e, a sud-ovest, affacciato su un cortile ribassato, dove sono ospitati gli spazi tecnici e di servizio all’aula liturgica oltre alla camera mortuaria comunale. Quest’ultima è illuminata da un lucernario zenitale a forma triangolare che, visto dall’alto, completa planimetricamente la figura geometrica ordinatrice dell’architettura dell’edificio. Un sistema di percorsi raccorda gli spazi, permettendo di raggiungere, tra l’altro, la limitrofa canonica. 

Processi e contesti

Progetto liturgico e programma iconografico

Dati generali