Chiesa della Visitazione della B. V. Maria (San Michele), Appiano
Progetto pastorale e vita ecclesiale
Progetto pastorale e vita ecclesiale
Per la sua posizione geografica, Appiano si è configurato nel tempo come centro di riferimento dell’Oltradige, il territorio a sud ovest di Bolzano situato tra la sponda occidentale del fiume Adige e le ripide montagne della Mendola. Il comune è costituito da più frazioni tra le quali San Michele è oggi il capoluogo, mentre in passato lo era la frazione di San Paolo. Ciò nonostante il paese è sempre stato importante per le dinamiche locali, densamente abitato, caratterizzato dalla coltivazione della vite e di piante da frutto, residenza di numerose famiglie nobiliari che qui avevano i loro poderi affiancati da case signorili.
Anche dal punto di vista religioso San Michele è stato riconosciuto quale Parrocchia autonoma solo nell’Ottocento. Tuttavia, per il numero elevato di abitanti, la devozione e il livello di benessere delle principali famiglie del paese, vi erano molte chiese, conventi, oratori e cappelle. In particolare queste ultime erano parte integrante della realizzazione di tutte le nuove residenze nobiliari, oppure venivano costruite in campagna, in posizione isolata, per essere officiate in circostanze specifiche nonchè nella ricorrenza del Santo Patrono; di esse 12 sono di proprietà della Parrocchia.
Le chiese sono invece tre, di cui una -San Michele- officiata dal clero secolare mentre due legate alla presenza di Ordini religiosi. Il procrastinarsi dell’erezione della Parrocchia, infatti, rende gli Ordini forti e riconosciuti nella vita quotidiana del paese: la chiesa di San Giuseppe era officiata dai Domenicani mentre quella della Visitazione dai Cappuccini.
Tuttavia, già dall’Ottocento la chiesa di San Michele non era sufficiente per ospitare tutta la comunità e così si chiede ai Cappuccini la disponibilità a cedere in comodato la loro chiesa per celebrare le S. Messe festive, comodato confermato all’erezione della Parrocchia, nel 1921.
Questa situazione prosegue fino al 1967 quando i Cappuccini decidono di chiudere il convento di Appiano e di venderlo alla Parrocchia che vi trasferisce ufficialmente la propria sede, alienando a sua volta la vecchia canonica, destinando la chiesa di San Michele all’uso feriale. La chiesa della Visitazione viene quindi ampliata per far fronte alla necessità di maggiore spazio mentre il complesso conventuale viene progressivamente restaurato e rifunzionalizzato per ospitare le attività parrocchiali. Il suo recinto diviene maggiormente permeabile verso lo spazio pubblico e vive oggi di numerose funzioni che dialogano con l’esterno. L’edificio della portineria, affacciato su strada, contiene l’ufficio parrocchiale e la sede degli scout; il convento vero e proprio ospita invece le abitazioni dei sacerdoti, gli uffici del parroco e dei collaboratori, le sale per i gruppi e la catechesi nonchè la sala parrocchiale. La partecipazione della comunità alla vita della Parrocchia è molto intensa e le attività associative ospitate nei locali di questo spazioso complesso sono molteplici così come numerosi sono i gruppi di animazione liturgica che vivono la chiesa, in modo particolare le corali che hanno un ruolo significativo nella realtà locale.
Nel corso del Novecento anche i Domenicani hanno lasciato Appiano: le altre due chiese vengono così destinate alle celebrazioni feriali e prestano servizio per altri culti cristiani mentre le numerose cappelle sono aperte nelle festività e utilizzate per i matrimoni.
Nel tempo, la comunità ha saputo quindi valorizzare l’esistenza sul proprio territorio di più edifici di culto, mettendoli in rete e rappresentando nel tessuto urbano la presenza cristiana che per la società locale, in prevalenza di lingua tedesca, è un elemento strutturale della propria tradizione.
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