Chiesa di San Nicolò, Vandoies di Sopra
CARATTERI ARCHITETTONICI
CARATTERI ARCHITETTONICI
La chiesa di San Nicolò che viene menzionata per la prima volta nel 1300, in antichi scritti più volte venne chiamata la Weiße Kirche (chiesa bianca) di Vandoies di Sopra. Dello stile romano non si è conservato niente tranne le mura; la chiesa oggi si presenta in stile gotico, costruita alla fine del 15° secolo.
L’ampliamento dell’antica chiesa aula liturgica è stato realizzato aprendo un ampio varco sul lato sud dell’unica navata (8 metri di lunghezza, 4,5 metri di altezza) e ampliando sempre su questo lato la spazialità della vecchia preesistente.
Il nuovo edificio in pianta presenta una forma trapezoidale con il lato maggiore addossato alla vecchio edificio, dal quale si realizzano anche i due nuovi accessi alla nuova aula, quello principale ad ovest e quello secondario ad est.
In questa posizione la copertura si presenta staccata dal vecchio edificio e una vetrata porta la luce all’interno e funge da elemento di connessione tra i due corpi di fabbrica.
Il presbiterio posto a nord e a forma di capanna presenta uno stretto taglio verticale da cielo a terra con una vetrata policroma.
La nuova aula ingloba parzialmente anche una storica cappella mortuaria a sud, il fronte est di questo piccolo fabbricato diventa infatti una parete interna della nuova aula liturgica.
L’aula presenta tre settori di banchi posizionati seguendo l’andamento del presbiterio e quasi avvolgendolo mentre nella parte ovest si è ricavata una generosa parte rialzata per il coro.
Il soffitto dell’aula è piano e di colore bianco eccezion fatta per la parte centrale che sale a pinna verso il presbiterio con un rivestimento in lamelle di legno che, nella falda che si sviluppa da nord a sud, schermano superiormente una vetrata che permette l’ingresso della luce nell’aula in maniera zenitale e filtrata.
La luce entra, oltre che dai due accessi e dalla porzione di copertura tra l’antico e il e nuovo edificio, anche da un taglio in corrispondenza della parete del coro ad ovest e della parete del presbiterio ad est, da due fasce di finestre che staccano la copertura dalla parete est ed ovest dell’aula liturgica.
La progettazione artistica del nuovo presbiterio (altare, ambone, tabernacolo, sedili dei sacerdoti, credenza, candelabro pasquale) e la creazione dei contenitori per l’acqua santa sono state affidate nella primavera del 1996 dallo scultore Lois Anvidalfarei di Badia.
I poli sono in granito belga, larice e acciaio inox. Le parti in granito sono state lisciate a seguito della lavorazione a scalpello lasciando queste tracce come filamenti più chiari sulla superficie levigata di color antracite.
L’antico crocifisso di Obervintl (1350) è stato collocato nella nuova chiesa come croce d’altare in una replica ingrandita e proporzionata.
Sulla parete ad est si trova la pittura murale dell’artista Albert Mellauner St, Georgen 1995/96 dal tema: “Spirito che rende vivi”.
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