Il XIX secolo e il colera
Paola di Rosa
Paola di Rosa
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L’epidemia di colera del 1836 raggiunge il picco nel mese di giugno. In città nella sola giornata del 12, si contano 150 nuovi malati ufficiali. Ad essi probabilmente vanno aggiunti quelli che sfuggirono alla statistica medica del tempo o che non denunciarono la malattia per timore di essere ricoverati negli ospedali e nei lazzaretti. Chi poteva aveva già lasciato la città che più di una fonte definisce “desolata” per rifugiarsi nelle case di campagna o di villeggiatura.
In questo contesto tragico tanto simile a quello che abbiamo vissuto nella primavera del 2020, emerge la figura e l’opera di Paola di Rosa, una giovane di 23 anni che chiede al padre il permesso di lasciare la sicurezza della propria casa e di entrare nell’Ospedale delle donne per assistere e curare le malate di colera. Ottenuto il permesso, Paola rimarrà nel “recinto delle colerose” fino all’esaurirsi della malattia.
E’ questa la prima grande espressione del carisma e della vocazione alla santità di questa giovane donna bresciana, fondatrice di un ordine religioso che ancora oggi si distingue nell’assistenza ospedaliera e nella cura, quello delle Ancelle della Carità.
Scemata l’epidemia, Paola individua nell’assistenza infermieristica ed ospedaliera il suo campo di azione privilegiato e, ottenute le approvazioni civili ed ecclesiastiche, dà avvio alla Pia Unione delle Ancelle della carità che iniziarono a vivere collegialmente e a prestare servizio in ospedale.
Nel 1847 la Pia Unione è riconosciuta come istituto religioso e altre case vengono aperte in provincia e a Cremona. Nel periodo turbolento e bellicoso delle guerre di indipendenza Paola di Rosa, che dopo la professione di fede assume il nome di Maria Crocifissa, e le sue ancelle sono in prima linea al fronte e sui campi di battaglie divenendo un punto di riferimento.
Morta prematuramente il 15 dicembre 1855, fu proclamata santa il 12 giugno 1954. Oggi la congregazione conta in Italia la Provincia “Santa Di Rosa” a Brescia, la “Provincia Sacro Cuore a Calcaselle di Verona, la Delegazione “San Giuseppe” a Roma, ciascuna con le proprie dipendenze. Dalla Curia generale che ha sede presso la casa madre di Brescia dipendono anche le comunità missionarie In Ecuador, Rwanda e Burundi. In Brasile a Sao Paolo c’è la Delegazione “San Giuseppe”, mentre a Split in Croazia opera la Provincia “SS. Cirillo e Metodio”.
Paola Di Rosa nello ‘spaventoso recinto’ delle colerose
Musica:
Mozart Sinfonia da Requiem- Lacrimosa
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