I percorsi processionali

Tappe nelle processioni

Tappe nelle processioni

Le processioni ordinarie sfilavano normalmente senza soste intermedie, salvo eventuali brevi momenti per il cambio di portatori delle statue dei santi. Anche presso cappelle e piloni di meta non ci si soffermava, se non talvolta per le rogazioni, per celebrare la messa, se vi era una cappella adeguata.

Ben diverso era il percorso per la festa del Corpus Domini. In tale circostanza ogni zona del paese cercava di avere una postazione adeguata con un altare sontuosamente addobbato di candele e di fiori per deporre l’ostensorio con il Santissimo Sacramento ed impartire la benedizione solenne. In alcuni paesi queste tappe sono segnate da cappelle ornate da dipinti con figure collegate con l’Eucaristia. Per lo più si trattava di strutture montate per l’occasione con predella, altare, baldacchino, per formare un degno spazio sacro. L’esempio proposto di San Benigno, nella pianura cuneese, è interessante, perché pur essendo un minuscolo centro abitato, per la processione del Corpus Domini si faceva un percorso in alcune stradine di campagna, ai cui bordi le famiglie lontane dalla chiesa allestivano con drappi, lenzuola, addobbi floreali, conservando per generazioni l’impegno di essere presenti per un tratto stabilito di bordo stradale. Negli anni recenti vi è stata una certa modifica del percorso per lo sviluppo edilizio del paese e l’aumento di traffico, per cui si si limita a vasi di fiori sui marciapiedi.

Ugualmente scenografiche potevano essere le tappe delle processioni che alcune confraternite svolgevano nella settimana santa, soffermandosi su momenti della passione del Signore. Restano testimonianze di sacre rappresentazioni di processioni che nella settimana santa coinvolgevano varie parti dei paesi, con raffigurazioni dal vivo animate non solo dalle confraternite, ma dagli abitanti dei singoli quartieri. Si ricordano questi usi fino a metà Novecento per Limone Piemonte, Roccavione, Boves, Caraglio. Con periodicità pluriannuale si rinnova solo più la sacra rappresentazione ad Entracque, con la guida di un testo in rime, che ha dato il nome alla manifestazione, nota come “Le Parlate”.

Più recentemente si è ampliata in chiave folcloristica la tradizione dei “Pastori”, celebrata un tempo in vari paesi nelle valli in occasione del Natale, con processione animata da pastori che nell’inverno scendevano dagli alpeggi e in quella circostanza veniva in chiesa conducendo alcune pecore ed agnelli. La ripresa attuale è diventata occasione per ravvivare i paesi con rappresentazioni di antichi mestieri, culminanti la notte di Natale con il passaggio di figuranti della Sacra Famiglia o nell’Epifania con la sfilata di Magi.

Lo sviluppo più completo di questa devozione avvenne con la via Crucis; anche per questa pia pratica restano alcuni percorsi segnati da piloni in 14 tappe. Pur raramente, questi percorsi sono ancora usati nel periodo quaresimale per intensi momenti di preghiera. Il cammino nella via Crucis prevede la sosta ad ogni “stazione” della passione: per questo è richiesto anche un certo spazio raccolto di fronte ai singoli piloni. Così la Via Crucis più adatta è quella allestita nell’area del santuario della Madonna della Riva presso Cuneo.

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