Dalla sacralità al segno battesimale
Il battesimo: cos’è?
Il battesimo: cos’è?
Questa è certamente una domanda che non possiamo dare per scontata! La risposta può essere immediata: “E’ il primo dei 7 sacramenti della Chiesa”.
Altra parola ‘complessa’: sacramento. Potremmo dire che ‘sacramento’ è l’intervento di Dio nella storia dell’uomo per rendergli possibile la comunione/adesione a Lui, perché la vita di ciascuno possa essere inquadrata nel progetto di salvezza che Dio ha per tutta la creazione, “cosa molto buona” (Gen 1, 29), e la risposta matura e responsabile della creatura.
La parola ‘battesimo’ – che deriva dal verbo greco ‘baptizo’ che significa ‘immergere’ – è usata nel Nuovo Testamento per esprimere l’adesione/immersione totale in Cristo, che comporta il morire/abbandonare l’uomo vecchio, imprigionato nel peccato, per rinascere/riemergere come uomo nuovo nella libertà dei figli di Dio. E’ il primo e fondamentale sacramento che permette di immergersi nella morte e risurrezione di Gesù, abbandonando il negativo che è in noi e attorno a noi, per entrare in relazione filiale con Dio, nostro Padre, e condividere l’esistenza con tanti altri fratelli che hanno scelto di vivere il vangelo.
Anticamente era praticato per immersione, oggi viene conferito per infusione, cioè versando l’acqua sul capo del catecumeno (colui che desidera riceverlo). Ha quindi un legame particolare con l’acqua! Ma nello stesso tempo quando Gesù ha fatto proprio il gesto della purificazione attraverso l’acqua per esprimere l’adesione al suo messaggio, ha superato il segno dell’acqua: ciò che salva non è l’acqua, ma la fede che si fonda sulla ‘sua’ fede. Non rito finalizzato a se stesso, ma impostazione di vita secondo il modello che Gesù ha incarnato.
Nelle diverse religioni pagane le abluzioni avevano e hanno come scopo principale la purificazione. Il battesimo cristiano supera di gran lunga questa dimensione e diventa segno dell’adesione ad una persona e della disponibilità a condividere e percorrere il suo stesso itinerario di vita: non si tratta tanto di purificare e di lavare, ma piuttosto di accogliere, di decidersi e di seguire.
Allora il battesimo per Gesù è l’offerta di sé. Quando Gesù si fa battezzare al fiume Giordano, il Battista, ispirato da Dio, lo presenta come “l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29). E’ da quel momento che l’acqua passa da semplice elemento di purificazione ad espressione di una vita nuova che si realizza nel concreto dono di sé per Dio e per i fratelli.
Accogliere il battesimo significa quindi accogliere il Vangelo e lo stile di vita incarnato da Gesù. Ed è con questo intento che la prima comunità cristiana lo celebra per tutti coloro che credono, senza distinzione di nazionalità, genere, età, convinta che il primo peccato da eliminare è l’incredulità nel Figlio di Dio, e non unicamente il peccato originale che a partire dal V secolo, per particolari contesti culturali, ha assunto una preponderanza tale da far scomparire e oscurare le altre dimensioni del battesimo che solo grazie al Concilio Vaticano II verranno ricuperate.
Nella consapevolezza che ‘cristiani non si nasce, ma si diventa’, il Battesimo spinge quotidianamente sulla strada del dono di sé: è un dono che il Signore fa per altri; non è un privilegio che isola, ma un cammino che apre al mondo. Nel Battesimo il catecumeno rinuncia al peccato, professa pubblicamente la sua adesione di fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, rende manifesto l’invito di Dio che lo chiama a vivere una vita nuova, viene immerso nell’acqua per riemergere rinnovato ed inserito nell’opera del Padre che salva con il dono dello Spirito di Vita.
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