I volti della poesia e del teatro
Luigi Bottani: un prete poeta
Luigi Bottani: un prete poeta
Mons. Luigi Bottani
Scriveva Gilbert Keith Chesterton che «in certe epoche strane, come in quella che viviamo, è necessario avere un altro genere di preti, chiamati poeti, per ricordare agli uomini che ancora non sono morti»: l’epoca di mons. Luigi Bottani ha avuto la fortuna di avere un prete poeta che ha espresso la sua personalità ricca di virtù e di qualità umane non solo nel servizio tenace di pastore, ma anche nel volto umano della sua poesia, sgorgata dalla semplicità dell’animo e dall’amore materno più genuino come arma contro le vessazioni della malattia che hanno tormentato la sua esistenza.
Nato a Lodi Vecchio il 6 ottobre 1918, compie gli studi presso il seminario diocesano di Lodi e viene ordinato sacerdote il 25 marzo 1944. Consegue la laurea in Lettere nel 1949 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Gli Umiliati a Lodi. Dedica parecchi anni all’insegnamento nel Seminario vescovile di Lodi, esercitando contemporaneamente il ministero sacerdotale di domenica presso alcune parrocchie. Nominato nel 1953 Consulente ecclesiastico delle ACLI lodigiane, contribuisce al potenziamento del servizio di patronato e alla realizzazione della nuova costruzione della sede per i corsi professionali. Insignito dell’onorificenza di Cameriere segreto di Sua Santità, è nominato parroco di Casalmaiocco nel maggio 1966. A causa di una lunga malattia muore il 28 settembre 1976.
L’anima semplice del prete poeta
Una vita consacrata al servizio della Chiesa, ma anche una vita spesa al servizio degli uomini, senza distinzioni di parte: amò i bambini, i ragazzi e i giovani per i quali profuse energie e non solo per la realizzazione di opere a loro beneficio; amò gli adulti che in lui trovavano un confidente attento e capace di ascolto vero. Uomo capace di pensare e realizzare tanto per il bene della comunità, nonostante una malattia e una sofferenza che avrebbero di piegato anche il più zelante dei sacerdoti, «fu un sacerdote vero, che ha amato il suo sacerdozio e lo ha alimentato di intensa preghiera e di spirito di pietà» (don Paolo Gatti in Mons. Luigi Bottani. Testimonianze).
Nel tracciare il profilo di mons. Bottani, il confratello don Paolo Gatti si chiede come un uomo così impegnato, fervido in proposte e attività, anche molto pratiche, abbia trovato il tempo d’esser poeta: forse l’unica risposta possibile è nell’esigenza innata di espressione, una forma intima di parola capace di disegnare il suo volto umano, anche debole e tormentato, e di dichiarare l’amore sincero nei confronti della madre, consolazione nei momenti di sconforto e di sofferenza più profonda. Le sue poesie sono pubblicate nella raccolta Ricordi sparsi.
Please , update your browser