Val Sesia

Benedetto – Civiasco

Benedetto – Civiasco

Nella chiesa parrocchiale di Civiasco si conserva il corposanto di Benedetto, giunto nel paese nel 1683. La comunità civiaschese ottenne la preziosa reliquia attraverso l’interessamento di oriundi del luogo emigrati a Roma e venne donata, dal sacrista pontificio monsignor Giuseppe Eusanio, alla persona del parroco don Giovanni Battista Perona il 17 gennaio 1683, come attestato dall’atto di donazione. Le ossa del presunto martire, recuperate nella catacomba di Callisto, vennero riconosciute con strumento redatto dal notaio Gibellini di Borgosesia, il 29 agosto di quell’anno e per il loro assemblamento in forma di corpo umano ci si avvalse della perizia dello scultore Gaudenzio Sceti.

La sistemazione del corposanto di Benedetto, realizzata nell’anno stesso del suo arrivo durò, a quanto risulta dai documenti, fino al gennaio 1830 quando, stante le condizioni di conservazione dell’urna e dell’altare in cui era stata collocata, si rese necessario un intervento di sistemazione e restauro. Nel 1935 venne collocato sul capo del santo un elmo, al posto della corona di fiori, e venne sostituita la spada.

All’interno della chiesa diverse sono le testimonianze iconografiche che ritraggono il compatrono. Sulla parete di fondo della cappella che ne custodisce il corpo è collocata una tela che lo raffigura, in abiti da milite romano, in atteggiamento orante e che venne dipinta nel 1870 dal pittore locale Durio Battista. Per realizzare questa immagine, l’artista prese a modello una statuetta reliquiario, fatta realizzare, come ricorda la scritta incisa sulla base, dagli emigranti romani e dalla popolazione locale nel 1837, che conserva all’altezza del petto un frammento osseo del corposanto.

Sulla volta della stessa cappella è rappresentata la gloria del martire: Benedetto viene portato in cielo da due angeli, con la mano destra afferra saldamente lo scudo, mentre nella sinistra reca la palma simbolo del suo supposto martirio. La cappella venne rinnovata nel 1830 con l’esecuzione di altre decorazioni e anche nel 1911, come testimonia una iscrizione posta dietro all’altare.

La sua immagine figura anche sulla volta del presbiterio, tra quelle affrescate dal pittore Eugenio Gianello nel 1910, e abita la vetrata di destra della facciata della chiesa. Una copia in miniatura della tela presente nella cappella decora uno degli scranni della sede del sacerdote, a lato dell’altare, dietro al quale campeggia un quadro nel quale egli è ritratto, insieme al titolare della chiesa Gottardo, ai piedi della Vergine Assunta. Nella casa parrocchiale è invece conservata una tela che raffigura l’immaginaria decapitazione di San Benedetto.

La festa di San Benedetto venne stabilita all’ultima domenica di agosto; da qualche anno è stata anticipata alla domenica precedente, per favorire la partecipazione dei villeggianti presenti.

 

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