Val Sesia

Ammonisia – Scopa

Ammonisia – Scopa

I resti di Santa Ammonisia arrivarono nell’antica chiesa di San Bartolomeo a Scopa nel 1755, ed erano stati estratti nel 1750 da un loculo della catacomba di Priscilla, a Roma, e concessi ai due fratelli sacerdoti Giovanni Antonio e Pietro Antonio Pianazzi, la cui famiglia, già da qualche generazione, si era in parte trasferita nell’Urbe per cercare fortuna economica.

Al loro arrivo in paese, le reliquie vennero collocate nell’altare dedicato a San Marco, che si apre sul lato orientale dell’edificio. Nel 1875, il parroco don Alfonso Chiara chiese l’autorizzazione al vescovo per conferire una più consona sistemazione ai sacri resti, incaricando don Giulio Guglielmetti della confezione del manichino, le cui parti anatomiche a vista vennero realizzate in legno dallo scultore Giovanni Longhetti, che scolpì anche l’urna.

La rinnovata sistemazione della reliquia, con il rilancio del culto a lei tributato, provocarono anche una contestazione da parte di alcuni anticlericali locali, che accusavano il clero di aver creato un nuovo oggetto di superstizione, promovendo il culto ad una santa inesistente per ricavarne un profitto economico, derivante dalle numerose offerte elargite per la copertura delle spese effettuate.

La cappella che ospita il corposanto si offre ancora oggi al visitatore nella sistemazione ottocentesca; sopra al tempietto con l’urna figurano statue di angeli che recano la palma, simbolo del presunto martirio ed il giglio, simbolo della attribuita verginità; sulla parete è collocato un quadro che rappresenta la santa in gloria sostenuta da angeli, mentre sullo sfondo si scorge il paese di Scopa.

La festa annuale in onore di Ammonisia, anche invocata contro le piene del fiume Sesia che scorre non lontano dalla chiesa, un tempo celebrata nella IV domenica dopo la Pentecoste, venne trasferita alla I domenica di marzo e, dal 1881 fino ad oggi, alla I di febbraio, per favorire una maggior partecipazione della popolazione che, dalla primavera al tardo autunno, emigrava all’estero. In tale ricorrenza, l’urna viene esposta alla venerazione dei fedeli ed è portata in processione per le vie del paese.

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