La stagione "lombarda" nel Levante Genovese
Pittore lombardo (Carlo Braccesco?), Polittico di Borzone
Pittore lombardo (Carlo Braccesco?), Polittico di Borzone
Titolo: Polittico di Borzone
Materia e tecnica: tempera su tavola
Misure: 273 x 220 cm
Il polittico è dedicato a sant’Andrea, titolare dell’abbazia, raffigurato in trono nella tavola principale e affiancato dal ritratto del committente, inginocchiato ai suoi piedi in proporzione ridotta. Attorno al protagonista si dispongono, nel registro principale, santa Caterina d’Alessandria, san Lorenzo, san Pietro e san Sebastiano; nel registro superiore, ai lati della Crocifissione, compaiono sant’Antonio Abate, sant’Eufemiano, san Bernardo e santa Apollonia, tutti identificabili grazie ai nomi riportati sul bordo del gradino che funge da base.
Fra queste figure spicca la presenza di Eufemiano: venerato come vescovo, soldato e martire, il suo culto è documentato nella valle Sturla almeno dall’XI secolo e associato a uno dei più antichi insediamenti monastici dell’area – la prioria di sant’Eufemiano appunto – successivamente entrato nell’orbita di Borzone.
Sul piano stilistico, diversi elementi avvicinano l’opera alla mano di Carlo Braccesco, anche se l’attribuzione non raccoglie un consenso unanime tra gli studiosi. A favore del lombardo depongono soprattutto la cura nella definizione dei volti – dalla grazia giovanile di Caterina e Lorenzo all’austera consapevolezza di Sebastiano ed Eufemiano, fino alla severa concentrazione di Andrea e Pietro – e l’uso raffinato dell’oro, impiegato non come elemento accessorio ma come vera e propria componente strutturale: nei nimbi, nelle trame dei tessuti, nella preziosa lavorazione a punzone che anima lo sfondo.
Notevole è la resa dello spazio nello scomparto centrale. Il trono di sant’Andrea crea un ambiente profondamente scavato, reso più credibile dallo scorcio della croce, che accresce l’effetto tridimensionale, e dal gesto del santo che posa la mano sul libro indicando un piano intermedio tra il primo livello occupato dal donatore e il fondo.
Indipendentemente dalla sua attribuzione, il polittico conferma il ruolo di Braccesco nella diffusione del linguaggio lombardo nel Levante genovese. Un ulteriore indizio della sua attività nel Tigullio potrebbe essere offerto dall’ultima notizia documentaria che lo riguarda, datata 6 marzo 1501, relativa alla commissione di un grande polittico con l’Assunzione della Vergine da parte di un certo Battista da Chiavari. Pur non conoscendone la destinazione, la provenienza del committente suggerisce che l’opera potrebbe essere stata destinata a un edificio ecclesiastico di Chiavari o del suo territorio.
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