La Cattedrale della Madonna del Ponte: storia, arte, devozione
Il ponte di Diocleziano: le fondamenta della Cattedrale
Il ponte di Diocleziano: le fondamenta della Cattedrale
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Ripercorrere un viaggio a ritroso nella storia della Cattedrale della Madonna del Ponte di Lanciano significa prima di tutto comprendere le complesse vicende della struttura architettonica posta alle sue basi: il ponte di Diocleziano, antico collegamento per una città da sempre proiettata, in virtù di un’agile posizione geografica, verso fiorenti mercati, fiere e scambi commerciali.
L’odierna Piazza Plebiscito (l’antica Curtis Anteana) e la Piana della Fiera collocata al di là del Fosso della Pietrosa erano collegate dall’ambizioso complesso strutturale, che nell’ottica di una continuità d’uso ha subito nel corso dei secoli svariati ampliamenti, modifiche e restauri, che ne complicano una corretta lettura.
Le conoscenze sul ponte romano si basano su dati tramandati da storici, tra i quali spicca Omobono Bocache, secondo il quale il ponte romano sarebbe andato distrutto lasciando visibile un rudere: si ritiene probabile l’ipotesi che a causare la distruzione del ponte fu il grande terremoto del 1088. Inoltre, i recenti scavi condotti nell’area della Piazza del Plebiscito hanno restituito reperti ascrivibili al III secolo d.C. proprio alla testata del ponte: essi sono visibili dal Percorso Archeologico sotterraneo emerso dopo i recenti scavi archeologici che hanno permesso il collegamento di corridoi, passaggi e locali annessi al Ponte di Diocleziano, evidenziando numerosi particolari architettonici. Tutto ciò confermerebbe la tradizione che fa risalire all’epoca dell’Imperatore Diocleziano la costruzione del primo ponte destinato ad oltrepassare la valle della Pietrosa.
Nel corso dei secoli la struttura si è evoluta in maniera piuttosto complessa: il Bocache trascrisse il testo di un’epigrafe oggi perduta rinvenuta nel 1785 e accennò alla ricostruzione del ponte – l’odierno con cinque arcate a sesto acuto interamente in pietra – terminato nel 1138 con la dedicazione al pudore di Maria. Nel 1429 è documentata la costruzione di «un arcone circolare nel lato di mezzogiorno in faccia alla prima arcata orientale, parte in pietra parte in mattoni, con muro di prolungamento atto a sostenere il vecchio ponte in pietra che presentava delle lesioni», mentre dal 1443 ponte e chiesa iniziano ad essere interamente connessi e a procedere per progressivi ampliamenti. Sul versante nord del ponte di Diocleziano e ad esso affiancato fu realizzato nel 1488 il ponte della Catena, mentre nel 1583 l’aggiunta alle strutture del ponte del cosiddetto “Corridoio” con una serie di cinque arcate in mattoni a tutto sesto addossate al lato nord ne determinò un ulteriore allargamento della sede. La struttura poteva a quel punto ritenersi conclusa e continuò a svolgere la sua funzione di collegamento tra la città e il Prato della Fiera fino al 1905 quando, dopo il riempimento della parte a monte della Valle della Pietrosa, fu creato il Nuovo Corso denominato Trento e Trieste.
Con l’approvazione del Piano Regolatore di Lanciano nel 1901 da parte dell’architetto Filippo Sargiacomo prese avvio il progetto di estensione dell’abitato al di là del ponte, che mano a mano fu progressivamente celato dall’espansione urbanistica sul corso. Svariati e successivi usi – compreso quello di rifugio durante i bombardamenti bellici – hanno accompagnato l’evoluzione contemporanea dell’antico ponte, fino ad essere dal 1973 l’odierna sede di manifestazioni culturali e di corsi musicali estivi di perfezionamento con la denominazione di “Auditorium Diocleziano”.
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