Al momento della soppressione della Congregazione, avvenuta per volontà napoleonica nel 1802, i Padri di San Filippo abbandonarono la chiesa e il collegio casalese portandosi via, con ogni probabilità, il proprio ricco fondo archivistico. Presso l’Archivio Diocesano, tuttavia, sono conservati diversi documenti che permettono, almeno in parte, di ricostruire la storia della Congregazione e dell’Oratorio dei Padri dell’Oratorio di San Filippo a Casale Monferrato. Le visite pastorali, ad esempio, permettono di ricostruire le pratiche liturgico devozionali, i mutamenti subiti dall’edificio e le commissioni artistiche che ebbero luogo nel corso dei secoli. La prima descrizione della chiesa, definita “sì bella e vaga”, risale al 1729 e presenta, in allegato alla descrizione della struttura, degli interni e degli altari anche l’inventario dei mobili e degli oggetti di sacrestia, oltre all’elenco delle reliquie possedute dalla chiesa di San Filippo. Entrambe queste due tipologie di documenti sono di fondamentale importanza per la ricostruzione di un patrimonio artistico di inestimabile valore, oggi in parte disperso. L’elencazione puntuale e precisa dei reliquiari, inoltre, documenta i legami che Padre Giacinto Natta, promotore della fondazione della Congregazione filippina a Casale, seppe intessere con le personalità di maggior spicco sulla scena politica europea del tempo come il Duca Massimiliano I di Baviera il quale donò al frate ben tredici preziosi reliquiari in ebano. Gli atti di tipo notarile e contrattuale e i rapporti tra la Congregazione e il Vescovo, sono invece testimoniati nelle serie archivistiche Moniales e Regulares e nel Compendio. 

Per approfondire si veda:

• Compendio di San Filippo
• Visite Pastorali
• Inventari delle reliquie
• Documenti dei frati regolari