IL FRANCESCANESIMO OSSERVANTE: I CONVENTI SCOMPARSI DI LANCIANO E ORTONA

Santa Maria di Frisa Lanciano

Santa Maria di Frisa Lanciano

Legata alla figura di Giovanni da Capestrano è la fondazione della prima sede dell’Osservanza a Lanciano: nel 1424, su concessione di papa Martino V, gli fu reso possibile accettare, su donazione del rettore Pietro Antonio Angelo Troisi, la chiesa di Santa Maria de Frisia per fondarvi un convento osservante.

La donazione del rettore Troisi comprendeva, oltre alla chiesa di Santa Maria de Frisia – già sede benedettina e poi dipendenza del monastero cistercense di Santa Maria di Casanova e in totale abbandono e desolazione – gli annessi orto e bosco, insieme ai proventi della cappella di Santa Maria de Pontefeltrino situata accanto alla chiesa stessa.

L’insediamento dei frati Osservanti nella sede ceduta dal Troisi tuttavia, avrebbe costituito il caso di una coabitazione, elemento già chiaro nella concessione pontificale del 1424 – nella quale Martino V ricorda che in ea certi fratres dicti ordinis Minorum habitant de praesentii – e che fu accettato da Giovanni da Capestrano e dalla comunità Osservante.

Tuttavia, la morte del Troisi nel 1426 determinò accesi contrasti tra Gaspare Colonna, Cubiculario Pontificio e Commendatario del Monastero di Santa Maria di Casanova dell’Ordine Cistercense, e Frate Giorgio di Scuteri Canonico del Monastero dei Tremitani, derivati dalla oramai forzata convivenza dei due gruppi di religiosi, fattore che determinò l’abbandono della prima sede in favore di un trasferimento più vicino alla città presso “la devotissima Cappella nella Fiera con alcune Fabriche intorno ed un podere vicino detto […] di San Angelo delle Vidermie”, donato dalla cittadinanza lancianese al Capestranese in riconoscenza dell’azione mediatrice svolta nell’ambito della controversia tra Lanciano e Ortona e ribattezzata in proposito “Sant’Angelo della Pace”.

La costruzione del nuovo convento fu avviata nel 1430, lasciando così un margine di soli sei anni per la breve vita della prima sede osservante lancianese, destinata ad essere nuovamente dipendenza da Santa Maria in Isole Tremiti.

I continui avvicendamenti di ordini religiosi causarono modifiche anche all’impianto architettonico chiesastico, di volta in volta adattato alle diverse esigenze: l’interno della chiesa, nonostante i ripetuti rifacimenti, conserva ancora l’impianto a navate di stile romanico, mentre delle antiche decorazioni restano poche e labili tracce. Durante l’ultima ristrutturazione, sopra la volta è comparsa un’immagine tre-quattrocentesca.

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