Le ossa del corposanto di Vitale sono oggi conservate in un’urna, all’interno di una nicchia posta sopra la mensa dell’altare della Madonna del Rosario, nella grande chiesa parrocchiale di Oleggio.

Una targhetta posta sul reliquario, pregevole opera in legno impreziosita da fregi argentati, reca, oltre al nome del presunto martire, anche l’anno in cui i resti di Vitale vi vennero sistemati: il 1661. Purtroppo non si dispone della documentazione completa che consenta di conoscere con esattezza l’anno in cui le reliquie giunsero ad Oleggio, né la catacomba da cui provengono. Un dato certo è la loro donazione alla Confraternita del Santo Rosario e la loro collocazione, nella precedente parrocchiale, presso un altare attiguo a quello del Rosario.

Il corposanto non venne mai composto in forma anatomica ma tutte le ossa sono disposte all’interno dell’urna, insieme al teschio, che sembra in parte ricostruito, e ad una singolare lucerna, evidentemente recuperata anch’essa nel loculo catacombale.

San Vitale è ritratto in una statua lignea, con la mano destra verso il petto e la sinistra, che forse reggeva la palma, protesa in avanti, proveniente dall’antico oratorio sede del pio sodalizio, abbattuto per l’erezione della nuova fabbrica antonelliana della chiesa. Un’altra immagine del presunto martire figura sul verso dello stendardo della Confraternita, insieme a San Giuseppe. Attualmente Vitale non è oggetto di alcuna forma di culto nella comunità di Oleggio.