Borgomanerese e Aronese
Concordia – Orta
Concordia – Orta
Il già ricco patrimonio religioso di Orta, si accrebbe, nel 1686, del corposanto di Concordia, conservato nella chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta.
La reliquia romana, estratta dal cimitero di Callisto, giunse sulle rive del lago come dono del padre cappuccino Antonio Maria alla Compagnia del Suffragio eretta presso l’allora parrocchiale di San Quirico, nella persona del priore Francesco Fortis. Nel luglio del 1690, venne inoltrata istanza presso monsignor Giovanni Battista Visconti, vescovo diocesano ed anche principe di Orta, affinché il corposanto potesse essere esposto al pubblico culto nell’antica chiesa, situata a mezza costa sul monte, lungo la strada che un tempo collegava il borgo ai centri viciniori. La richiesta, avanzata dallo stesso Francesco Fortis, venne accolta e i resti, dopo essere stati riconosciuti dal vicario foraneo Canonico Obicini, furono collocati entro una più capiente urna.
Trascorsero più di cento anni prima che Concordia fosse oggetto di una particolare venerazione da parte del popolo ortese. Dopo una ricognizione dei suoi resti, avvenuta il 2 dicembre del 1816, presso la casa parrocchiale, si procedette alla loro collocazione in una nuova urna, di forma più adatta per la venerazione dei fedeli.
A due anni di distanza, nel 1818, vennero organizzati solenni festeggiamenti in onore della martire, a conclusione dei quali il corposanto venne sistemato sotto la mensa dell’altare della Madonna del Rosario, dove tutt’ora riposa. Altre celebrazioni furono indette nel 1868, a distanza di mezzo secolo; per l’occasione venne fatta un’altra ricognizione del corposanto, dopo la quale venne chiesto il permesso al vescovo Giacomo Filippo Gentile di ricoprire il teschio con una maschera in cera. Ricevuta l’autorizzazione, l’opera venne realizzata da don Guglielmetti; oltre al capo vennero ricoperti con cera anche le mani ed i piedi della figura giacente.
La ricorrenza centenaria del 1918, a causa della Prima Guerra Mondiale, venne celebrata nell’agosto del 1920; per l’occasione, il parroco don Francesco Provera provvide a rifare le vesti che coprivano il ricomposto corpo di Concordia, facendole confezionare dalle Suore del Cenacolo di San Giorgio in Zoverallo e a far eseguire dei ritocchi alle parti in cera rovinate dal tempo.
Nel 1968 venne commissionata una nuova urna alla Scuola Beato Angelico di Milano e venne anche effettuato l’ennesimo intervento sulle parti in cera, che furono rimodellate dallo scultore ortese Peppino Sacchi ed assunsero le forme che ancora oggi si possono vedere.
L’unica immagine esistente della santa, invocata come particolare protettrice di Orta, è su uno stendardo prezioso, realizzato in seta con ricami in oro, fatto eseguire a Milano nel 1841 e appartenente alla Confraternita del Santo Rosario. Su un lato è raffigurata la Vergine Maria tra i santi Domenico e Caterina da Siena, mentre sull’altro vi è ritratta la santa in atto di intercedere per il borgo, simbolicamente rappresentato dall’immagine dell’Hortus Conclusus, che si scorge nella parte inferiore dell’immagine.
La festa annuale in onore di Santa Concordia, un tempo fissata all’ultima domenica di settembre, è oggi celebrata in una domenica del mese di ottobre.
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