Val Sesia
Callisto – Morondo
Callisto – Morondo
Callisto, parrocchiale Sant’Antonio abate, Morondo di Varallo (VC)
Il nome di Callisto è stato attribuito al corposanto che oggi si conserva nella parrocchiale di Sant’Antonio abate a Morondo, frazione di Varallo. Questa reliquia venne estratta dall’omonima catacomba della Via Appia; sabato 3 luglio 1683, presso la sala al piano superiore della Curia di Novara, avvenne il suo canonico riconoscimento e, successivamente, fu consegnata a Domenico Agnisola, destinatario del sacro pegno e da questi subito donata alla Confraternita del Gonfalone del suo paese natale, rappresentata dal priore in carica quell’anno Domenico Julini, figlio di Bernardino.
Le ossa di Callisto vennero ricomposte in forma anatomica ad opera dello scultore Gaudenzio Sceti, come attesta un atto redatto dal notaio Pietro Francesco Catarello; al termine del lavoro il corposanto venne collocato sull’altare sede della confraternita che lo aveva ricevuto in dono ed iniziò a ricevere la devozione dei fedeli. Nel 1709, Pietro Martinolio donò una corona in argento da porre sul capo del santo, in sostituzione della precedente realizzata con fiorami di carta.
In previsione del secondo centenario dell’arrivo della reliquia, grazie alla generosità della benefattrice Rosa Geniani, venne realizzata una nuova urna su disegno di Battista Longhetti, professore emerito di Scultura nel laboratorio Barolo di Varallo. Il 4 settembre del 1882 si procedette alla collocazione al suo interno del presunto martire, rivestito di nuove vesti che ancora oggi si possono osservare. Callisto non è abbigliato con la foggia di soldato romano, ma indossa una veste di color bianco, decorata con fiori in oro, sotto alla quale figurano delle brache di colore azzurro che si concludono con due gambali copri piedi di colore amaranto. Dalle spalle pende una mantellina di colore rosso e dei guanti bianchi ricoprono le mani, mentre l’unica parte anatomica visibile è il teschio che è una ricostruzione operata dallo Sceti nella quale sono stati inseriti i denti.
All’interno della parrocchiale l’immagine di Callisto compare nella grande pala d’altare posizionata nell’abside, nella volta del presbiterio affrescata da Antonio Orgiazzi il Vecchio nel 1778 ed in una tela conservata in un locale dell’attigua casa parrocchiale.
La comunità di Morondo ha sempre dedicato, fino a qualche anno fa, una festa annuale in onore di San Callisto, considerato compatrono della parrocchia; la ricorrenza era fissata inizialmente nella prima domenica di settembre, poi venne anticipata all’ultima del mese di agosto.
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