Gli antifonari della Cattedrale
Antiphonarium festivum a vigilia apostolorum Petri et Pauli usque ad S. Andream
Antiphonarium festivum a vigilia apostolorum Petri et Pauli usque ad S. Andream
<< Ego plantavi, Apollo rigavit, Deus autem incrementum dedit
Io ho piantato, Apollo ha irrigato, Dio ha fatto crescere >> (ff. 23v e 24r.).
L’antifonario contiene la seconda parte del Proprio dei Santi, quella riguardante il periodo che va dal giorno dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno) alla festa di Sant’Andrea (30 novembre) esclusa, completando il ciclo liturgico proposto nell’antifonario precedente.
Il codice, membranaceo, presenta una numerazione moderna in cifre arabiche in inchiostro nero in alto a destra sul recto delle carte. La rigatura è ad inchiostro nero per il testo e rosso per la musica. Sono presenti tagli a semiluna nel margine inferiore delle carte, creati per sfogliare il libro. La scrittura è una gotica libraria (si individuano più mani) in inchiostro nero; titoli e iniziali rubricati in rosso. Sei linee di testo si alternano a sei righi musicali (tetragramma rosso, notazione musicale quadrata). La legatura è formata da due tavole di legno coperte di pelle marrone. I bordi esterni dei piatti e labbri sono ricoperti di lamina sbalzata a motivi floreali sul piatto superiore, floreali e monogramma IHS sul piatto posteriore. Sul piatto posteriore è presente una targhetta in pergamena fissata con sei borchie recante l’intitolazione Antiph(onarium) a vig(ilia) apost(olorum) Petri et Pauli usq(ue) ad s(anctum) Andream; poco sopra altra piccola targhetta di forma esagonale con segnatura “C”.
Nella miniatura relativa all’antica festività liturgica della Commemorazione di San Paolo apostolo (30 giugno) è rappresentata la scena della Predicazione di San Paolo, con il santo rappresentato su di una cattedra di legno e una folla di fedeli che lo ascoltano in ginocchio.
Oltre alle figura di Santi che sembrano attingere da immagini di repertorio, vi sono scene rappresentate con <<sapore più spiritoso>>: il “Miracolo della neve”, “La natività di Maria” e “I miracoli di San Martino” hanno un carattere più popolare e quotidiano.
In questo codice, al f. II v., è presente una nota indicante il restauro che frate Evangelista da Bergamo, minore riformato del Convento di S. Maria delle Grazie, eseguì sui primi tre antifonari nel 1729. Questo, insieme ad altri interventi di rimaneggiamento sui codici (inserimento di nuove carte, aggiunta di indici, presenza di mani differenti, rifilatura e il riadattamento delle legature al nuovo formato ridotto delle carte), testimoniano il perdurare dell’uso di questi codici nei secoli.
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