Il Novecento e la contemporaneità

Le sculture di Guido Lodigiani per l’atrio della Cattedrale

Le sculture di Guido Lodigiani per l’atrio della Cattedrale

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Nell’ambito dei restauri di inizio anni Duemila, fu riportato alla luce un antico fregio che rappresenta un centauro che insegue una cerva che corre verso un elemento floreale in cui si vedono un gallo (simbolo di vigilanza) ed Ercole che strozza due serpenti, con chiara allusione a Cristo vincitore sulla morte. Leggendo in questo fregio il Salmo 41 che nella liturgia è interpretato in senso battesimale (l’anima che fugge il maligno si rifugia in Cristo come la cerva che anela alle fonti d’acqua), Monsignor Germano Zaccheo volle fare dell’atrio lo spazio del battesimo, rispondendo così anche all’esigenza di dotare la Cattedrale di un battistero che, dall’inizio del Novecento fino agli ultimi restauri occupava la seconda cappella di sinistra dell’atrio.

“Oggi questo stupendo spazio architettonico, austero nella sua bellezza romanica, diventa uno spazio battesimale, senza perdere (anzi rafforzando) la sua vocazione di Atrio e quindi di introduzione solenne al Mistero.” (Dal discorso di inaugurazione di Mons. Zaccheo).

Le tre sculture realizzate in bronzo dipinto e vetro furono commissionate all’artista Guido Lodigiani.

Rappresentano:

La vasca battesimale

La vasca battesimale in vetro è inserita come un gioiello prezioso nel bronzo colorato d’azzurro con venature bianche e dorate. L’acqua è raffigurata dalla grande onda di vetro che fa da sostegno a questa “novella arca della salvezza”. I grappoli d’uva e i tralci di vite raffigurati sul fronte della vasca evocano il dettame evangelico “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv, 15, 1-8) a indicare come dal momento del battesimo l’uomo sia legato a Cristo.

Il candelabro per il cero pasquale

Il candelabro per il cero pasquale sembra essere collocato sulla poppa di un’imbarcazione che poggia sulle onde dell’acqua che lega idealmente l’opera al battistero. A prua si trova il volto di un bambino: è la “nuova creatura” nata dal fonte e illuminata dal Risorto.

La Trinità

Il bimbo “nuova creatura” accompagna con lo sguardo verso il terzo elemento scultoreo. Si tratta della Trinità, raffigurata come un grande Crocifisso in ferro che rappresenta il Figlio. Attorno a esso si attorciglia un lenzuolo rosso che rappresenta la presenza dello Spirito Santo. Al culmine di tutto è raffigurato un volto abbozzato che rappresenta Dio Padre.

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