Il XIX secolo e il colera

Il ruolo delle parrocchie

Il ruolo delle parrocchie

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Il ruolo delle parrocchie nel sostegno alla popolazione affetta dal colera

Fin dai primi anni Trenta dell’Ottocento le autorità civili (Brescia era allora parte del Regno lombardo veneto) si preoccupano di capire quali siano le potenzialità del contagio e della diffusione del colera con il sostegno fondamentale del Vescovo e dell’organizzazione territoriale delle parrocchie.

Nel 1831 un’apposita commissione governativa aveva ispezionato la città segnalando le aree della parrocchie di San Faustino e di San Giovanni come quelle più degradate e a maggior rischio di contagio anche a causa di depositi di sporcizia diffusi e della ricorrente contaminazione fra acque reflue, latrine e punti d’acqua potabile.

Ai parroci e alle parrocchie vennero affidate mansioni di controllo e sostegno della popolazione: si chiese loro di segnalare alle autorità casi di malattie e morti sospette, nel settembre 1835 vennero istituite commissioni parrocchiali di beneficenza per sostenere le famiglie degli ammalati e dei defunti, fu affidato ai parroci l’incarico di redigere un censimento della popolazione residente.

Una volta scoppiata l’epidemia nell’aprile del 1836 la città venne suddivisa in nove circondari sanitari che corrispondevano all’estensione delle parrocchie. A ciascuno di questi distretti furono assegnati un chirurgo, un medico e uno speziale con il compito di seguire e, per quanto possibile, curare i malati che potevano essere ricoverati anche negli ospedali predisposti.

Come previsto il colera fece strage fra gli abitanti dei quartieri di San Faustino e San Giovanni, i più popolosi e i più degradati, al punto che si propose di sostituire il chirurgo, lì assegnato con poca utilità clinica, con un altro medico. Chi può fuggì nelle campagne, sui laghi, sulle colline.

 

“Avvisaglie di colera in Europa. Il contagio”

Musica:
Pinocchio di Carpi, esecuzione della Banda Cittadina di Brescia, Teatro Grande di Brescia, Dicembre 2016. Direttore Corrado Guarino. Solista Gianluigi Trovesi.

 

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