Chiesa di Santa Monica, Plaus

Processi e contesti

Processi e contesti

La realizzazione della chiesa è avvenuta in poco più di un anno: il cantiere è stato benedetto in data 21.06.2016 e il 27.08.2017, ricorrenza di S. Monica, il vescovo mons. Ivo Muser ha consacrato la chiesa.

Tuttavia, alle spalle, l’iter che ha preceduto l’avvio dei lavori è stato lungo e complesso.

Alla base un’esigenza concreta: permettere alla crescente popolazione locale di radunarsi confortevolmente come assemblea celebrante in un luogo che potesse accogliere i momenti comunitari in modo accogliente. La prima occasione in cui questa esigenza prende la forma di un nuovo edificio è il piano attuativo redatto nel 1992 per l’urbanizzazione dell’area circostante alla chiesa preesistente. In quell’elaborato è già presente una proposta planivolumetrica che ricalca la soluzione poi realizzata. Viene quindi istituito un comitato promotore formato da membri della Comunità, la cui composizione rimarrà costante negli anni a fronte di qualche ricambio costituito, in alcuni casi, anche da profili di alto livello, esterni alla Parrocchia, che si rendono disponibili a sostenerne l’iniziativa.

Sulla base del piano attuativo, nel 2002, viene redatto un progetto preliminare, finalizzato alla raccolta dei finanziamenti che saranno ricercati presso il Comune, la Provincia e la Conferenza episcopale italiana, integrati da somme messe a disposizione dai parrocchiani.

A seguito di questo primo progetto viene intavolata una trattativa con il Comune per la gestione dell’area a disposizione dove la parte pubblica chiede di ricavare non solo la chiesa ma anche alcuni spazi di uso pubblico, in particolare a servizio del cimitero.

Tali esigenze sono alla base sia del primo concorso -svolto nel 2006, senza esito positivo- che del secondo concorso -bandito nel 2010- dove viene selezionato il progetto vincitore, a firma dell’architetto Erwin Gerstgrasser di Naturno.

A dispetto della collaborazione tra le istituzioni e del ruolo da sempre attribuito localmente alla Chiesa nella tradizione altoatesina, sorgono degli attriti con l’Amministrazione comunale in carica anche a motivo del finanziamento che essa avrebbe dovuto erogare. Nel 2013 viene indetto un referendum per permettere alla popolazione di esprimere la propria opinione sulla realizzazione dell’intervento oppure sulla sua sostituzione con la sola costruzione di una camera mortuaria: il 61,9% dei votanti si esprime a favore della nuova chiesa e pertanto il progetto ha seguito.

Nel mentre, secondo la prassi diocesana bolzanino-brissinese, viene indetto un concorso per la realizzazione dei poli liturgici e degli interventi artistici, vinto dall’artista Franz Messner, di Renon, con già all’attivo numerosi progetti di adeguamenti liturgici. La personalità di Messner, capace di interpretare lo spazio ben al di là del solo oggetto artistico, prende il sopravvento sull’architetto progettista dell’opera che, nel corso dei lavori, si è così limitato al coordinamento realizzativo della scatola edilizia mentre tutte le finiture, che pure rispettano e valorizzano i principi progettuali di base, sono state demandate all’artista, coadiuvato dallo studio di architettura dei figli David e Verena (Messner Architects). Le proposte dell’artista sono state alla base di alcuni conflitti con l’autorità ecclesiastica in quanto si ritenevano non corrispondenti alle norme liturgiche -nella fattispecie l’ambone era ritenuto troppo poco rappresentativo e simile ad un leggio- determinando ritardi nei processi autorizzativi. Mancato l’artista rittinese nel gennaio 2017, quindi a cantiere in corso, i figli portano avanti le scelte progettuali e completano l’opera del padre, già definita nel complesso delle scelte tramite il suo consolidato metodo delle prove in situ utilizzando modelli al vero. Mancando tuttavia ancora da approfondire la modalità di raffigurazione della Patrona ed essendo il comitato insoddisfatto circa la soluzione relativa alla croce sul fondo del presbiterio -che Messner avrebbe voluto bianca- la Parrocchia sceglie di interpellare un altro artista. Si coinvolge pertanto la seconda classificata al concorso, un’artista di Plaus, Evelyn Kuppelwieser che si occupa di questi due interventi.

Rispetto alle dinamiche diocesane, la realizzazione di questa chiesa ha visto direttamente e attivamente coinvolti sia il Direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi, don Karl Gruber, che il liturgista p. Ewald Volgger OT costantemente consultati dal comitato. In particolare, don Gruber si è speso personalmente e generosamente per l’iniziativa, donando alcuni pezzi della sua collezione collocati presso la pietra di fondazione e il fonte battesimale nonchè contribuendo alla scelta della dedicazione a Santa Monica di cui ha recuperato e messo a disposizione della Parrocchia la reliquia tramite un monaco dell’Abbazia di Novacella.

 

Progetto liturgico e programma iconografico

Dati generali

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