Le Madonne di Antonello Gagini e della sua scuola nella Diocesi di Caltagirone

La Madonna della Mercede

La Madonna della Mercede

All’interno della cattedrale di San Giuliano in Caltagirone, un sontuoso altare in marmi policromi, collocato nel settore sinistro del transetto, è dedicato alla Madonna della Mercede. Venne commissionato dal sacerdote Angelo Maria Chiarandà nel 1794, quindi costruito dal catanese Giovanni Marino e custodisce la statua tardo cinquecentesca della Madonna della Mercede. Il termine mercede deriva dal latino merces che significa prezzo o ricompensa, inteso come ricompensa gratuita o grazia; pertanto la Madonna della Mercede è anche detta la Signora della Grazia gratuita, ovvera la Signora della Misericordia e simboleggia l’ordine Mercedario con il suo abito tradizionalmente bianco candido riferito alla visione che il fondatore Pietro Nolasco ebbe nel 1218, secondo la quale Maria sarebbe apparsa con un abito candidissimo.  L’opera venne eseguita probabilmente nell’ambito della bottega degli ultimi Gagini attivi a Caltagirone fino al primo trentennio del Seicento, e presenta evidenti richiami a modelli continentali diffusi in Sicilia già sul finire del Quattrocento. In merito Padre Paolo Salomone nel suo volume riguardante la Cattedrale di Caltagirone nella storia e nell’arte ebbe a dire nel 1972 : «Il corpo slanciato e composto è interamente ricoperto da una veste e da un manto ondulato, mentre nel capo, contornato da un velo, risalta il volto modesto ed attraente dalla cui bocca socchiusa affiora un lieve sorriso. La Madonna tiene in braccio dalla parte del cuore il divino fanciullo, il quale sostiene con la manina sinistra un cuore». 

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