Molte processioni locali hanno ritmato gli anni di vita per generazioni e sono stati i punti di demarcazione sacra dell’abitato e del territorio. Le date, le circostanze, i tempi di preparazione erano patrimonio comune trasmesso a partire dalla partecipazione corale che i bambini apprendevano dall’infanzia, perché erano inseriti in ruoli significativi già come chierichetti o paggetti, portando candele o disseminando petali di fiori lungo il tragitto processionale.

La meta di ogni processione era segnato da cappelle, piloni o edicole; inoltre spesso molti tratti del percorso erano oggetto di cura da parte di singole famiglie o gruppi di vicinato. Manifestazione popolare più fastosa era l’addobbo con drappi, tovaglie, o semplici lenzuola lungo l’itinerario del Corpus Domini, coinvolgendo anche famiglie di borgate lontane del paese, che intervenivano ad addobbare un tratto di strada, secondo abitudini ben codificate.

Ogni variazione di circostanze ed usanze diventava oggetto di biasimo o di liti. Il perpetuarsi ordinato delle processioni era conferma di solide radici religiose e sociali del paese. L’attuale scomparsa dei riti segna pure la perdita di memoria delle comunità.