Dal loculo all’altare: un viaggio alla scoperta delle reliquie catacombali nella diocesi di Novara

Significato di una presenza

Significato di una presenza

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Il Concilio Vaticano II, richiamando quanto già affermato dal Concilio di Trento, ricorda che «la Chiesa, secondo la tradizione, venera i Santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini» (SC 111). Il nuovo Direttorio su pietà popolare e liturgia ribadisce che: «L’espressione “reliquie dei Santi” indica anzitutto i corpi – o parti notevoli di essi – di quanti, vivendo ormai nella patria celeste, furono su questa terra, per la santità eroica della vita, membra insigni del Corpo mistico di Cristo e tempio vivo dello Spirito Santo (cf. 1 Cor 3, 16; 6, 19; 2 Cor 6, 16) » (236). Inoltre, ricorda come: «Il rinnovato Messale Romano ribadisce la validità dell’«uso di collocare sotto l’altare da dedicare le reliquie dei Santi, anche se non martiri». Poste sotto l’altare, le reliquie indicano che il sacrificio delle membra trae origine e significato dal sacrificio del Capo, e sono espressione simbolica della comunione nell’unico sacrificio di Cristo di tutta la Chiesa, chiamata a testimoniare, anche con il sangue, la propria fedeltà al suo Sposo e Signore. A questa espressione cultuale, eminentemente liturgica, se ne aggiungono molte altre di indole popolare. I fedeli, infatti, amano le reliquie» (237, 237)

L’autorità ecclesiastica, facendo proprie le posizioni dell’archeologia cristiana, che non consentono di attribuire indistintamente la qualifica di martire a tutti i corpisanti, ha fermato il recupero dei corpisanti dalle catacombe ma non ha vietato la venerazione per quelle reliquie che, da secoli, sono un riferimento importante di molte comunità. La Chiesa invita, attraverso una attenta catechesi, ad attribuire nuovo significato alla devozione praticata dai fedeli, presentando l’autentica storia di queste specifiche reliquie, liberandola da errate interpretazioni agiografiche.

L’appartenenza dei resti ad un membro della primitiva comunità cristiana, garantita dalla loro documentata provenienza dalle catacombe, costituisce una memoria della storia della Chiesa che si dispiega, da duemila anni, attraverso le generazioni. Il richiamo ad un momento storico in cui i cristiani costituivano una minoranza all’interno della società può essere stimolo per un rinnovato impegno alla testimonianza di fede nel mondo di oggi, in cui minoritaria è la pratica della fede.

La presenza e la venerazione di un corposanto ricorda la sacralità del corpo che, destinato alla resurrezione nel giorno del giudizio, diverrà partecipe della vita trasfigurata nella Gerusalemme Celeste. La composizione di queste reliquie è stata attentamente realizzata per simboleggiare, attraverso posture, fogge e colori, la vitalità di quegli individui il cui nome – come scrisse Prudenzio – Cristo solo conosce, giacché egli li rese degni della sua amicizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

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