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Battisteri e fontane

Battisteri e fontane

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Il tema dell’acqua come elemento di rinascita appartiene non solo a diversi ambiti religiosi, ma è comune anche in ambito più profano. L’acqua limpida che zampilla dalla terra non è solo sostegno indispensabile per la vita, ma è collegata alla fioritura della primavera e quindi emblema del sogno dell’eterna giovinezza, che nel periodo gotico è stato rappresentato nel mito della fontana della giovinezza. Una delle immagini più conosciute è nella sala baronale del Castello della Manta: qui, intorno al 1420, una raffinata bottega ha dipinto uno dei capitoli più alti del Gotico Internazionale. Ma le fontane non erano solo dipinte: le stesse botteghe artistiche che producevano battisteri e acquasantiere scolpivano anche fontane per le piazze dei paesi. Queste fontane hanno solitamente una grande vasca a sei o otto lati (proprio come i battisteri) al centro della quale è posto uno stelo sormontato da una testa sferica o poligonale con le bocche dell’acqua. Quella della piazza principale di Limone reca la data più antica (1510) e un’iscrizione che ci racconta la sua storia: venne fatta realizzare dalla comunità e scolpita da uno dei fratelli Sormano, famiglia di scalpellini di provenienza luganese che lavorarono anche per la chiesa di San Francesco a Cuneo e la Cattedrale di Mondovì. Sulla testata, insieme a fiori e cherubini, sono scolpiti lo stemma di Limone e dei Savoia; più tardo è invece il busto di San Pietro – che rimanda al titolo della parrocchiale – che sovrasta il tutto. A Boves, la fontana in Piazza dell’Olmo porta la data 15 novembre 1514 e mostra una decorazione che alterna fiori, foglie e mascheroni a elementi di araldica (stemma dei Savoia, della famiglia Farina e della città di Boves). Grazie grande ricchezza d’acque, anche i centri della valle Gesso sono caratterizzati dalla presenza di numerose fontane; anche se rimaneggiate nel corso dei secoli mostrano tutte legami con il modello antico: ne sono un esempio le fontane con mascheroni di via Chiapera o quella di piazza Giustizia e Libertà (1565) ad Entracque, o quella in piazza Vittorio Emanuele a Valdieri, sormontata dal busto di San Martino, la cui vasca con gli stemmi del comune è però realizzata in materiale cementizio.

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