Il "De civitate Dei" di Caltagirone
Il restauro del frammento
Il restauro del frammento
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Il restauro dei preziosi frammenti membranacei dell’VIII secolo, contenenti alcuni passaggi del De Civitate Dei di Sant’Agostino, si è svolto presso l’Archivio storico della Diocesi di Caltagirone.
L’intervento ha costituito un’importante occasione per conoscere e studiare approfonditamente i frammenti nei loro aspetti materiali. L’analisi codicologica ha infatti consentito di attestare che, ben prima del loro arrivo a Caltagirone, le pergamene furono separate dal resto del manoscritto e riutilizzate come carte di guardia. In seguito, si suppone che per lungo tempo i due fogli siano rimasti sciolti e privi di condizionamento, vista la presenza di numerose lacerazioni e lacune, irrigidimento e gravi deformazioni del supporto con conseguente decoesione di pigmenti e inchiostri.
Visto il cattivo stato di conservazione delle pergamene, si è ritenuto indispensabile procedere al restauro, in quanto anche la sola manipolazione avrebbe potuto provocare ulteriori danni. Nel corso dell’intervento si è posta particolare attenzione alla conservazione delle tracce legate alla manifattura e alla storia successiva dei frammenti.L’utilizzo di piani metallici foderati e magneti ha permesso di distendere i due bifoli mantenendo le pieghe originali e le tracce legate alla foratura, alla rigatura e alla cucitura. Per il restauro si è scelto di utilizzare, oltre alla carta giapponese, anche la carta Hanji, particolarmente adatta grazie alla lunghezza e alla distribuzione delle sue fibre. Inoltre, dove necessario, è stato effettuato il consolidamento del supporto membranaceo con un prodotto di recente sperimentazione, il nano collagene.
Al termine del restauro, la Diocesi ha scelto di inserire i frammenti del De Civitate Dei nella sezione archivistica e libraria del Museo Diocesano di Caltagirone.
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