Frossasco
Cappella della Madonna della Mercede o del Boschetto
Cappella della Madonna della Mercede o del Boschetto
La cappella della Madonna del Boschetto si trova fuori dall’abitato, lungo la strada che attraverso campi e vigne, porta a Pinerolo.
Rientra nel progetto Chiese a porte aperte, sempre visitabile grazie all’app che comanda l’apertura automatizzata.
Dedicata a Maria Santissima della Mercede, la sua costruzione può essere ricondotta agli anni a cavallo tra il XV e il XVI secolo e più precisamente al secondo decennio del XVI secolo se si dà fede ad un inventario dei beni di Desiderio Mombello del 1511 in cui non è ancora presente; il nome popolare deriva chiaramente dal toponimo del luogo, un tempo zona boscosa. In origine di proprietà dei signori di Montbel d’Entremont, italianizzati in Mombello, fino a metà del XX secolo appartenne alla famiglia Grosso-Campana ed in seguito fu acquistata da altri privati e donata alla Società di Mutuo Soccorso tra Operai e Agricoltori di Frossasco.
Si tratta di un piccolo oratorio a semplice pianta rettangolare chiuso sui quattro lati, per via di un intervento che ha tamponato la facciata principale un tempo aperta ad arco.
L’interno è interamente affrescato con un ciclo unitario dei primi decenni del XVI secolo, il cui stile e la scelta dei temi trattati ne fa una rarità. Sulla parete ovest sono raffigurate “la Messa di san Gregorio” e “la Fuga in Egitto” con l’episodio della palma che incurva il suo tronco al passaggio della Vergine, tratto dai vangeli apocrifi.
Nella parete di fondo si trova, come una pala d’altare, una grade composizione unitaria: una Madonna in trono con il Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Antonio da Padova a destra, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino a sinistra.
Sulla parete ovest sono affrescati gli episodi della Visitazione di Maria ad Elisabetta e l’incontro di Sant’Angelo di Sicilia, San Francesco e San Domenico. Questa scena, cara alla devozione Carmelitana per l’appartenenza di Sant’Angelo all’ordine, è piuttosto rara in Piemonte e qui compare accanto alla Visitazione, la cui devozione fu sempre molto sentita dalla congregazione del Carmelo. La costruzione della cappella e la committenza degli affreschi si devono dunque con larga probabilità ai signori di Mombello, proprietari del luogo molto legati all’ordine suddetto, presente sul territorio nel convento del Colletto, a pochissima distanza da Frossasco. Al culto di Sant’Angelo di Sicilia, frate canonizzato nel 1456 e alla scena del suo incontro con i due grandi predicatori, si affianca, a ribadire il legame con l’ordine del Carmelo, un’altra insolita figura affrescata: nell’episodio della messa di san Gregorio compare un personaggio in abito cardinalizio che è stato identificato in Domenico della Rovere, il vescovo di Torino che nel 1493 autorizzò la costruzione del convento carmelitano del Colletto presso Pinerolo. Il suo ritratto presente all’estrema sinistra, se si considerano le pareti come una composizione unitaria, inginocchiato, ricalca la classica posizione del committente nelle opere tardomedievali ed apre la possibilità di ricercare anche in questa direzione la committenza degli affreschi.
Parte degli affreschi sono stati recuperati con il restauro del 2004 che ha svelato da sotto lo scialbo le scene delle pareti laterali e di quella di controfacciata. La magia di un ambiente piccolo ed interamente dipinto è qui godibile appieno: la magnifica volta a crociera blu si chiude con un sole argentato, le grandi figure sovrastano lo spettatore e lo rendono del tutto partecipe alla sacra rappresentazione. Ad oggi non si conoscono documenti che facciano luce sull’autore del ciclo, il nome più indicato dalla critica è quello del maestro di Cercenasco, un pittore itinerante a cui si devono numerosi affreschi e dipinti sul territorio prealpino, caratterizzato dai colori pacati, dallo stile già rinascimentale sovrapposto ad un impianto scenografico tardogotico e da una spiccata propensione per la ritrattistica.
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