Val Noce: percorsi di arte, natura e fede
Roletto
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La chiesa di Roletto, ora parrocchiale intitolata alla Natività di Maria Vergine, compare per la prima volta in un documento del 1386 come Santa Maria di Roreto, già dipendente dalla diocesi di Torino; per alcuni storici vi sono però indizi che parrebbero portarci indietro ai primi decenni del 1200. Degni di nota, nella chiesa che ha assunto l’attuale forma a inizio Cinquecento, sono gli affreschi della volta del coro, risalenti alla metà del XV secolo. La parrocchia è visitata dagli arcivescovi di Torino nel 1508, 1564, 1668, 1702, 1731, 1753, 1771; dal 1817 si susseguono le visite del vescovo di Pinerolo.
I parroci di cui conosciamo il nome sono undici sino al 1817; da quando la parrocchia passa alla diocesi di Pinerolo se ne annoverano nove. Nel territorio della parrocchia dal 1802 (anno dell’allontanamento dei Carmelitani dal santuario del Colletto) ha operato un prete in qualità di rettore di quel santuario. Si segnala anche, dopo la metà del 1800, la presenza di un sacerdote maestro di scuola. Nel territorio della parrocchia di Roletto vi sono una cappella pubblica e quattro private. La prima è sita alla Roncaglia sotto il titolo dei Santi Rocco e Defendente; la sua erezione è riconducibile al XVIII secolo, sino ai nostri giorni si è officiata in essa la messa domenicale e, in taluni periodi, la borgata ha avuto un suo cappellano. Sono invece private le cappelle dei Santi Lazzaro e Grato o dei Danesi (se ne ha notizia dal 1585 e contiene un affresco databile al XV secolo), dei Santi Giovanni e Michele (definita nel 1883 “antichissima”), dei Santi Marco e Anna (benedetta nel 1714), della Madonna della Mercede o anche della Consolata (eretta nel 1829).
Vi è inoltre un celebre santuario: il santuario del Colletto che territorialmente appartiene al Comune di Roletto al confine con Pinerolo. Le sue vicende sono però indipendenti da quelle della parrocchia di appartenenza: la chiesa dal 1523 al 1802 è stata annessa ad un convento di Carmelitani che avevano particolari legami con la città di Pinerolo. L’edificio sacro presenta una facciata affrescata (XVI secolo) e ospita al suo interno le tombe marmoree della famiglia Porporato. Qui sorgevano le Compagnie della Madonna del Carmine e di Sant’Antonio; ancora oggi la domenica vicino al 17 gennaio e in quella vicina al 16 luglio si celebrano la festa di Sant’Antonio abate (con la benedizione degli animali) e della Madonna del Carmelo.
Pare interessante considerare a chi sono dedicate le cappelle: infatti, fatta eccezione per quelle dedicate alla Madonna e a San Giovanni, si incontrano santi a cui si ricorre in particolari momenti della vita e santi venerati in territori nei quali la principale occupazione lavorativa è l’agricoltura. San Rocco, San Sebastiano, San Lazzaro sono santi ausiliatori contro la peste e il colera; Sant’Anna protegge le puerpere; la festa di San Marco è legata alle Rogazioni, particolari processioni con la benedizione dei campi; San Michele e San Defendente sono invocati per la salvezza dei defunti; San Grato protegge dalla tempesta; Sant’Antonio abate è invocato per la salute degli animali da stalla e da cortile.
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