Approfondimento
1223 – 2023: la Regola Bollata di san Francesco compie 800 anni
1223 – 2023: la Regola Bollata di san Francesco compie 800 anni
In occasione della ricorrenza dell’ottavo centenario dell’approvazione della Regola di san Francesco d’Assisi con la bolla Solet annuere di papa Onorio III avvenuta il 29 novembre 1223, viene proposta la visione della copia digitale del manoscritto contenente il testo della Regola conservato presso l’Archivio storico della Provincia di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia-Romagna (Bologna).
Il manoscritto, risalente al XV secolo e proveniente dal convento della SS. Annunziata di Bologna, contiene il testo della Regula, del Testamentum e dei cosiddetti Praecepta.
La Regola: dal 1209 al 1223
La Regola bollata (1223) era stata preceduta da una approvazione orale, avvenuta nel 1209, quando Francesco insieme ad alcuni dei suoi frati si recò da papa Innocenzo III che a voce approvò la sua forma di vita. Il testo, successivamente, fu discusso e ‘aggiornato’ nei cosiddetti Capitoli di Pentecoste, durante i quali i frati si riunivano; nel 1221 si pervenne così a quella che viene definita come Regola non bollata. Il testo, costituito da 24 capitoli, non fu sottoposto all’approvazione del papa, presumibilmente perché non ritenuto conforme e convenzionale da parte della Curia romana.
Pertanto, la necessità di redigere un nuovo testo fu affidata a Francesco stesso e, secondo la tradizione, questa redazione ha avuto luogo a Fonte Colombo (Rieti), insieme a frate Leone, suo compagno degli ultimi anni, a frate Bonizzo di Bologna e, quasi certamente, al cardinal Ugolino dei conti di Segni (futuro papa Gregorio IX).
Nonostante dissidi e contrarietà nei confronti della persona di Francesco e del testo della Regola che stava redigendo, nel 1223 – probabilmente nella Pentecoste del 1223 – il testo fu presentato e approvato dal Capitolo e poi presentato al papa che lo approvò il 29 novembre 1223 nel palazzo di San Giovanni in Laterano (Roma), dove il papa risiedeva all’epoca.
Il manoscritto e la miniatura di apertura
Il manoscritto, oltre al testo della Regola bollata (1r-15v), comprende anche il Testamento (15v-22r) dettato, secondo la tradizione, da Francesco ormai prossimo alla morte (3 ottobre 1226); per suo volere infatti, come viene esplicitamente comandato nella sua parte conclusiva, il Testamento doveva essere letto insieme alla Regola “in tutti i capitoli che fanno” i frati. Il manoscritto si chiude con i Praecepta (22r-24v) ovvero i primi 12 titoli dei 24 capitoli della Regola bollata, segno evidentemente che il manoscritto risulta incompleto.
Il manoscritto presenta una curiosa particolarità nella carta d’esordio con un frontespizio decorato e presumibilmente realizzato da maestranze di scuola bolognese. All’interno di una cornice con motivi floreali (foglie e fiori di colore rosa, azzurro, verde, giallo) e delimitata da cornici in oro, nella parte superiore della carta viene proposta una scena che raffigura l’approvazione della Regula da parte del pontefice Onorio III.
Francesco viene raffigurato nimbato con aureola in oro e mano stimmatizzata insieme a due coppie di compagni in abiti francescani, in ginocchio ai piedi del pontefice benedicente assiso sul trono di San Pietro. Il pontefice è attorniato da quattro cardinali, in piedi, che bipartiscono la scena, posti a coppie ai lati del pontefice; il loro sguardo sembra essere rivolto con segno di approvazione a Francesco che in ginocchio protende le mani verso quella del pontefice che gli porge la Regola approvata con il proprio nome.
Il soggetto raffigurato nella miniatura sembra richiamare, in qualche modo, nella scena affrescata da Giotto nella terza campata della basilica superiore di Assisi, non tanto nella raffigurazione pittorica, quanto nella ripresa dei messaggi da veicolare: il pontefice benedicente, i cardinali posti su un piano superiore, i frati inginocchiati a mani giunte e, infine, Francesco davanti ai confratelli che accoglie la regola approvata.
Degna di nota è anche la decorazione presente nell’angolo di destra della cornice superiore, evidentemente voluta dal committente (ad oggi sconosciuto) del manoscritto: si tratta dello stemma dell’Ordine francescano rappresentato dal braccio di Cristo incrociato con il braccio manicato in marrone di Francesco, con il palmo stimmatizzato, e con la croce sullo sfondo.
La descrizione dettagliata del manoscritto è reperibile in BeWeb e anche in ManusOnline.
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