Voluto dall’ambizioso programma pastorale di mons. Luigi Antonio Cantafora (vescovo di Lamezia Terme dal 2002 al 2019), il nuovo edificio di culto è il frutto dell’impegno concreto della chiesa lametina di farsi prossima al “sogno” di coesione di una comunità che, dopo 51 anni dall’unificazione amministrativa in una sola circoscrizione comunale, ancora stenta a sentirsi unitaria. La chiesa è localizzata in un’area non completamente urbanizzata in posizione baricentrica rispetto ai tre centri storici di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. Tale scelta testimonia l’obiettivo strategico dell’intervento: contribuire a “cucire” un tessuto urbano policentrico e determinare quindi una nuova polarità insediativa e sociale grazie alla prossimità del palazzo comunale e della nuova chiesa. La significatività dell’azione ecclesiale è definita inoltre da almeno altri tre elementi che hanno contraddistinto l’opera: la procedura di affidamento dell’incarico, la proprietà interparrocchiale e l’assegnazione del titolo di concattedrale. Per quanto riguarda l’iter procedurale questo è stato contraddistinto da un concorso di progettazione internazionale bandito dalla diocesi con l’affiancamento del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto della CEI (oggi Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto). Il concorso (anni 2013- inizio 2014) è stato strutturato in due fasi e ha visto avvicinarsi alle necessità della città e dell’intera diocesi ben 88 gruppi di progettazione. Il secondo aspetto significativo è la valenza inter-parrocchiale del nuovo complesso. Quest’ultimo è proporzionato per il sevizio pastorale di 7 parrocchie tra quelle operanti nella città (20 in tutto, villaggi esclusi), chiamate in comunione ecclesiale alla missione cristiana per il Popolo di Dio residente nelle diverse circoscrizioni territoriali di riferimento, complessivamente costituito da 35.000 persone.
Infine l’altro fattore non meno eloquente è la designazione della chiesa come concattedrale in piena fase concorsuale. Difatti, proprio nel seminario formativo organizzato nel passaggio dalla prima fase anonima alla fase palese del concorso, la committenza delinea l’elevazione dell’edificio in progetto a seconda chiesa della diocesi. L’attenzione mediatica scaturita dalla procedura concorsuale – così come le ampie dimensioni previste per la nascente aula assembleare (la più grande all’interno dei confini diocesani) – hanno motivato mons. Cantafora a fare di quest’ultima un luogo ausiliare alla cattedrale per le celebrazioni presiedute dal vescovo. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, antica sede episcopale della diocesi di Nicastro, pur mantenendo la titolarità di cattedrale, risulta oggi del tutto marginale rispetto allo sviluppo del centro urbano e poco capiente rispetto alle attuali esigenze celebrative della comunità diocesana.
Fanno parte del complesso interparrocchiale anche un vasto salone polifunzionale allestito al piano inferiore dell’aula liturgica, aule per il catechismo, uffici parrocchiali e diocesani, spazi destinati ad ambulatori medici solidali e una mensa della Caritas.
La chiesa è stata aperta al culto il 24 marzo 2019, con solenne rito di dedicazione presieduto dal segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e concelebrato da tutto l’episcopato calabrese, con la partecipazione di numerosissimi fedeli provenienti dall’intero territorio diocesano.
Caratteri architettonici
Il concept del progetto, richiamando quanto testimoniato da Paolo Portoghesi (architetto capofila del gruppo di progettazione) in un‘intervista rilasciata per Avvenire all’indomani della dedicazione della chiesa[1], è carico di una serie di suggestioni formali e culturali legate a un viaggio condotto dal progettista in Calabria alla fine dei suoi studi accademici. L’intensità della devozione popolare e il legame identitario con la Chiesa “istituzione” che lui avverte nei territori visitati durante l’itinerario – da lui stesso descritto come un “pellegrinaggio giovanile” – sono i principali riferimenti della sua ideazione progettuale. Da questi derivano in particolare le coordinate insediative e organizzative dell’intero complesso e la monumentalità delle forme.
Il rapporto con il contesto insediativo, uno dei principali desiderata della committenza, è stato profondamente mutato nel corso dello sviluppo della procedura concorsuale. La chiesa, che inizialmente poneva il suo fronte a sud verso una direttrice stradale che, secondo le previsioni urbanistiche, avrebbe costeggiato un’area a espansione residenziale, oggi è orientata a est in modo da relazionarsi con i vicinissimi palazzi delle istituzioni (uffici comunali, sala consiliare, camera di commercio). Con questo orientamento e con la mediazione di una piazza completamente delimitata da una struttura porticata, progettata sempre da Portoghesi ma non ancora realizzata, viene a comporsi un continuum spaziale ispirato a storiche tipologie urbanistiche italiane (Montepulciano, Pienza, Bologna, Todi) in cui l’esercizio civico e religioso convivono. Del porticato oggi è stata eseguita solo la parte più vicina al complesso ecclesiale, ossia un’esedra con al centro la chiesa e due torri campanarie.
[1] https://www.avvenire.it/agora/pagine/paolo-portoghesi-lamezia-concattedrale-san-benedetto
Processi e contesti
Le premesse per lo sviluppo del nuovo complesso parrocchiale si strutturano all’interno di una politica comunale che già nel 1970, attraverso il “Programma di Fabbricazione” della neonata città di Lamezia, individua un’area molto vasta da destinare a servizi sovraccomunali. Anche il Piano Regolatore Generale approvato nel 1998, riconferma gli indirizzi degli strumenti urbanistici adottati dal comune all’indomani dell’unificazione. Il comparto territoriale individuato trent’anni prima, grazie alla sua posizione baricentrica rispetto ai tre centri riuniti, alla vastità dimensionale e alle possibilità edificatorie del suolo non ancora urbanizzato a ridosso del palazzo municipale, è considerato dall’amministrazione comunale come un luogo ottimale per il potenziamento infrastrutturale (spazi per la fruizione pubblica) e quindi dei servizi essenziali da offrire alla città. L’area, oggetto di pianificazione attuativa (Piano API) ratificata nel 2009, solo nel 2011 (con specifica delibera del consiglio comunale n. 27 del 4 ottobre) è destinata a “servizi religiosi”, quindi designata specificatamente per la realizzazione di una nuova chiesa, già intitolata a San Benedetto. Determinate in tal senso è stato l’episcopato di mons. Cantafora che, insediatosi nel 2004, ha fatto di questo intervento urbanistico e edilizio uno dei principali obiettivi della sua missione apostolica e un’occasione pastorale per tutta la Chiesa locale. Altra tappa significativa nel cammino “ecclesiale” del popolo lametino è la visita pastorale del Santo Padre Benedetto XVI a Lamezia Terme e Serra San Bruno il 9 ottobre 2011. Durante la Celebrazione Eucaristica nella periferia industriale della città (ex zona Sir) il sommo pontefice benedice la prima pietra della chiesa.
- arch. Paolo Portoghesi - progettazione architettonica e alcuni poli liturgici
- arch. Giovanna Massobrio - coordinamento alla progettazione
- arch. Antonio Benedetti - collaborazione progettazione
- arch. Giuseppe Borzellieri - collaborazione progettazione
- arch. Franco Bucarelli - collaborazione progettazione
- arch. Andrea Di Franco - collaborazione progettazione
- arch. Pierluigi Pedicelli - collaborazione progettazione
- ing. Odine Manfroni - progettazione strutturale
- mons. Cosimo Damiano Fonseca - consulenza liturgica
- Paolo Borghi - progettazione croce, ambone, immagini mariana e santo titolare
- Gerardo Sacco - progettazione sportelli tabernacolo
- Luigi Frappi - progettazione tela cappella battesimale
- Erio Carnevali - progettazione vetrate
- Maurizio Carnevali - progettazione decorazioni abside
- arch. Andrea Adelchi Ottaviano - responsabile del procedimento
- ing. Francesco Stella - direzione lavori e coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
- ing. Antonio Greco - direzione lavori e coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
- Benedizione prima pietra [9 ottobre 2011]
- Avvio del concorso [1 giugno 2013]
- Seminario informativo [16 ottobre 2013]
- Lavori della giuria seconda fase [10-11 gennaio 2014]
- Pubblicazione progetto vincitore [31 gennaio 2014]
- Approvazione progetto preliminare (prima istanza) del Comitato della CEI [5 febbraio 2015]
- Approvazione progetto esecutivo (seconda istanza) del Comitato della CEI [6 ottobre 2015]
- Rilascio titolo abilitativo [1 aprile 2015]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [8, 11 aprile 2015]
- Posa prima pietra [30 aprile 2015]
- Sottoscrizione incarico progettazione opere artistiche [11 aprile 2019];
- Consegna alla comunità e dedicazione [25 marzo 2019]
- Fine lavori [28 giugno 2019]
- Pianta aula liturgica, sagoma esterna [lunghezza 44 m ca, larghezza massima 30,70 m ca]
- Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza 35,70 m ca, larghezza massima 29,80 m ca]
- Pianta cappella battesimale sagoma interna [raggio 6,00 m ca]
- Pianta cappella feriale/adorazione sagoma interna [lunghezza 11,70 m ca, larghezza media 14,50 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza massima 17,35 m ca]
- Esterno aula liturgica [altezza massima 19,90 m ca]
- Prospetto principale [altezza massima 19,90 m ca]
- Campanili [altezza 41,24]
- Portale [altezza 4,80 m, larghezza 3,55 m]
Ruoli e professionalità
- arch. Paolo Portoghesi - progettazione architettonica e alcuni poli liturgici
- arch. Giovanna Massobrio - coordinamento alla progettazione
- arch. Antonio Benedetti - collaborazione progettazione
- arch. Giuseppe Borzellieri - collaborazione progettazione
- arch. Franco Bucarelli - collaborazione progettazione
- arch. Andrea Di Franco - collaborazione progettazione
- arch. Pierluigi Pedicelli - collaborazione progettazione
- ing. Odine Manfroni - progettazione strutturale
- mons. Cosimo Damiano Fonseca - consulenza liturgica
- Paolo Borghi - progettazione croce, ambone, immagini mariana e santo titolare
- Gerardo Sacco - progettazione sportelli tabernacolo
- Luigi Frappi - progettazione tela cappella battesimale
- Erio Carnevali - progettazione vetrate
- Maurizio Carnevali - progettazione decorazioni abside
- arch. Andrea Adelchi Ottaviano - responsabile del procedimento
- ing. Francesco Stella - direzione lavori e coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
- ing. Antonio Greco - direzione lavori e coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
Cronologia
- Benedizione prima pietra [9 ottobre 2011]
- Avvio del concorso [1 giugno 2013]
- Seminario informativo [16 ottobre 2013]
- Lavori della giuria seconda fase [10-11 gennaio 2014]
- Pubblicazione progetto vincitore [31 gennaio 2014]
- Approvazione progetto preliminare (prima istanza) del Comitato della CEI [5 febbraio 2015]
- Approvazione progetto esecutivo (seconda istanza) del Comitato della CEI [6 ottobre 2015]
- Rilascio titolo abilitativo [1 aprile 2015]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [8, 11 aprile 2015]
- Posa prima pietra [30 aprile 2015]
- Sottoscrizione incarico progettazione opere artistiche [11 aprile 2019];
- Consegna alla comunità e dedicazione [25 marzo 2019]
- Fine lavori [28 giugno 2019]
Dimensioni architettoniche
- Pianta aula liturgica, sagoma esterna [lunghezza 44 m ca, larghezza massima 30,70 m ca]
- Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza 35,70 m ca, larghezza massima 29,80 m ca]
- Pianta cappella battesimale sagoma interna [raggio 6,00 m ca]
- Pianta cappella feriale/adorazione sagoma interna [lunghezza 11,70 m ca, larghezza media 14,50 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza massima 17,35 m ca]
- Esterno aula liturgica [altezza massima 19,90 m ca]
- Prospetto principale [altezza massima 19,90 m ca]
- Campanili [altezza 41,24]
- Portale [altezza 4,80 m, larghezza 3,55 m]