La sesta e ultima edizione dei Progetti Pilota (2011) è vista dalla diocesi di Cassano all’Jonio come la concreta opportunità di risolvere le sostanziali criticità spaziali e di riflesso pastorali della seconda parrocchia di Mormanno dedicata a Santa Maria Goretti. Una candidatura alla consolidata iniziativa organizzata dalla CEI per promuovere l’edilizia di culto che in sede diocesana non aveva di certo piena consapevolezza del peso e degli effetti che l’avvio di una tale processualità avrebbe avuto a livello locale e nazionale. Nel 2010 gli uffici di Curia, al tempo guidati da mons. Vincenzo Bertolone (ordinario dal 2007 al 2011), manifestavano l’interesse a partecipare al bando con la “sola” speranza di dare dignità a una giovane comunità abituata a celebrare i Sacramenti in un magazzino dell’ex stazione delle Ferrovie Calabro Lucane (FCL, tratta ormai dismessa Lagonegro-Spezzano Albanese Terme) completamente privo dei minimi servizi. Tuttavia gli esiti dell’articolata procedura che dal 1998 ordina la scelta di sole tre diocesi, una per area geografica, non sembrano soddisfare le necessità degli abitanti di Mormanno. Gli organi collegiali della CEI, riuniti nella sessione del Consiglio permanente del 28-31 marzo 2011, individuano una terna in cui la diocesi di Cassano all’Jonio è valutata come ultima opzione. Tuttavia la speranza iniziale non è mal riposta. Difatti l’assenza di requisiti tecnici negli altri due casi segna un rimpasto nella graduatoria e la parrocchia di Mormanno viene designata come unica proposta per il sud insieme alla parrocchia Sant’Ignazio da Laconi in Olbia (diocesi Tempio Ampurias) per il centro e San Giacomo Apostolo in Ferrara (diocesi Ferrara-Comacchio) per il nord. Oggi, dopo dieci anni dall’avvio dei rispettivi concorsi, tutte queste realtà ecclesiali elencate vivono la loro fede all’interno di complessi parrocchiali ultimati e pienamente operativi[1] (la chiesa di Santa Maria Goretti è addirittura la prima ad essere dedicata). Il nuovo edificio di culto di Mormanno (al pari degli altri due) fenomenizza integralmente la mission dell’esperienza ormai conclusa dei Progetti Pilota: dare spazio a prodotti esemplari nati dalla concertazione dei linguaggi attuali dell’architettura, dell’arte e liturgia, facendo di questo metodo di lavoro interdisciplinare e consapevole un modello orientativo. Ciononostante è proprio a conclusione del processo costruttivo che inizia la sfida più grande. Se difatti la ricercata esemplarità del disegno è un aspetto indiscusso (anche se il codice del nuovo edificio all’indomani del concorso non è stato immediatamente accettato dalla comunità) meno ovvia è la stessa ricerca sul piano ecclesiologico e pastorale. Solo l’impegno fattivo della comunità parrocchiale potrà riuscire a tradurre la grande mobilitazione di energie e competenze (dal concorso al cantiere) in una testimonianza in cui «ogni carisma e ogni servizio siano investimento per il bene e l’edificazione di tutti» (dall’appello alla comunità di Mons Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, per la posa della prima pietra[2]).
[1] Per un raffronto e una lettura critica sui tre edifici ultimati si rimanda agli articoli di Leonardo Servadio e Alessandro Beltrami: https://www.avvenire.it/agora/pagine/nuove-chiese-per-tempi-nuovi; https://www.avvenire.it/agora/pagine/chiese-che-non-sembrano-chiese-l-altra-tradizione-e-la-chiesa-in-cerca-di-una-nuova-immagine
[2] Il testo completo al sito: https://www.diocesicassanoalloionio.it/diocesi-cassano-jonio/mormanno-posa-pietra-chiesa-santa-maria-goretti-mons-savino-si-apre-orizzonte-speranza/
Caratteri architettonici
Il linguaggio architettonico della nuova chiesa, definito già dalla Giuria di concorso «inusuale e comprensibile, riconoscibile nella sua unicità», prende i suoi riferimenti nelle articolazioni planimetriche delle chiese del Barocco romano così come nei plasticismi morfogenetici delle rocce naturali. È in particolare nel disegno della pianta e nell’estrusione del suo volume che si sviluppa la dialettica con l’ambiente, con un paesaggio boschivo vivo, presente, ammaliante. Tuttavia il rischio che l’architettura rimanga sopraffatta dalla natura è completamente superato dal perimetro chiuso e compatto dell’edificio di culto, un corpo quadrilobato asimmetrico che si ritira e si sviluppa in sé stesso. Un paesaggio naturale che entra nella struttura della chiesa solo per mezzo del perimetro organico e sinuoso che la caratterizza, tra l’altro dai tratti del tutto arbitrari, senza nessun riferimento all’orografia della collina in cui si sviluppa. Tornando alle accezioni utilizzate dalla Giuria – che ben descrivono anche l’opera conclusa – la chiesa si presenta come «una scultura abitata», come un «”faro”, punto di riferimento e attrazione». Ed è proprio nel parallelismo con il “faro” che si spiega l’ossimoro che contrassegna questa costruzione: un elemento monolitico e fortemente estraneo alla natura ma che tuttavia diviene archetipico della stessa, come per un faro in un panorama marino. A Mormanno, comune montano a confine con la Basilicata non è presente il mare; tuttavia il volume della chiesa con i suoi 16 metri di muratura candida e compatta si staglia fieramente nei Piani del Pollino, facendosi “diversità” che non disturba ma che richiama, presenza discreta che partecipa silenziosamente alla bellezza dello scenario naturale. La particolare topografia dell’area e la posizione “rimessa” del lotto parrocchiale rispetto alla viabilità principale fanno sì che l’ingombro dell’edificio si sveli poco alla volta. La citata “fierezza” altimetrica è percepibile solo dal piano di sedime del complesso parrocchiale: una terrazza stretta e lunga in cui i percorsi, il sagrato, il giardino asciutto e il prato inglese si giustappongono con le stesse linee fluide su cui si articola tutto il progetto. L’unica eccezione è costituita dal blocco dei locali di ministero pastorale dietro chiesa, che è concepito con una tipologia claustrale dai tratti rigidi e squadrati.
Processi e contesti
Il processo edilizio del nuovo complesso parrocchiale, che come anticipato in premessa prende corpo concretamente nel 2010, ha un radicamento profondo nelle dinamiche sociali ecclesiali ed urbanistiche di Mormanno a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. In questo decennio infatti la costruzione di importanti strutture pubbliche al di fuori del centro storico (il Consorzio di Bonifica Integrale dei bacini dell’entroterra cosentino del Pollino e dell’Ospedale di Mormanno, oggi U.O. di riabilitazione dell’Asp di Cosenza) fa da volano a uno scenario insediativo di lunga portata: il decentramento residenziale dal borgo antico. L’avvio di questi servizi invece di sviluppare dinamiche di crescita demografica e di inurbamento dai centri rurali vicini consolida la prassi delle giovani famiglie di Mormanno di lasciare l’edificato storico del paese a favore di appartamenti più comodi, sicuri e maggiormente accessibili lungo la strada statale 109 delle Calabrie. Nuovi fabbricati plurifamiliari iniziano ad addensarsi a nord del Cimitero, lungo i margini dell’importante strada di mezza costa che collega la provincia di Cosenza con la Basilicata, proprio a ridosso delle due nuove infrastrutture pubbliche. Tale fenomeno non rimane certo indifferente alle politiche territoriali degli organi diocesani. Sebbene il ruolo eminente e identitario dell’antica chiesa di Santa Maria del Colle[1], unica parrocchia del centro cittadino e concattedrale della diocesi, il “disassamento urbanistico” impone un aggiornamento della storica geografia ecclesiastica. Alle nuove famiglie residenti “in periferia” è così riconosciuta la dignità di comunità parrocchiale con il nome di Santa Maria Goretti (ente canonicamente istituito l’1 agosto 1983). Come primo parroco è scelto don Francesco Perrone, già vicario nella prima parrocchia cittadina e grande protagonista nella riflessione che porta alla nascita del nuovo ente ecclesiastico. Don Perrone, grazie alla continuità del suo ministero (dall’istituzione della parrocchia al 2018) diviene il principale promotore di tutte le azioni e scelte della neonata comunità, a partire dall’individuazione della sede, prima decisione peculiare. La disponibilità nella zona un ex magazzino merci delle dismesse ferrovie Calabro-Lucane, tra l’altro posizionato in modo baricentrico rispetto al nuovo quartiere e capiente (almeno per le iniziali necessità della parrocchia), è vista dal parroco come la migliore opportunità per risolvere per le vie brevi la questione. Con l’aiuto economico delle famiglie il magazzino viene preso in locazione dall’Agenzia delle Entrate (ex uffici del Catasto) e presto allestito ad aula liturgica; come sagrestia e aula per le riunioni del catechismo sono invece allestiti due vani concessi da privati al piano terra di un immobile originariamente facente parte del complesso ferroviario (ex sale d’attesa viaggiatori). Un “riutilizzo” che viene preso ad esempio dal vicino comune di Morano Calabro che nel 1997 converte a luogo di culto la stazione di Campotenese. Così nel magazzino-chiesa la comunità di Santa Maria Goretti sedimenta la propria vita religiosa e tutte le difficoltà logistiche, liturgiche e identitarie immaginabili. La costrizione dimensionale obbliga infatti a spostare la celebrazione dei sacramenti (compresi riti esequiali) nella chiesa madre che comunque continua ad essere il cuore simbolico della spiritualità di Mormanno. Tante le criticità anche per le attività del catechismo; l’unico ambiente coperto nella disponibilità della parrocchia, destinato contestualmente anche a sacrestia (senza servizi), rende quasi impossibile lo svolgimento dei minimi programmi didattici così come le iniziative collaterali che possono attuarsi esclusivamente negli spazi esterni, gli unici “abbondanti” e dignitosi per la forte valenza paesaggistica.
[1] Per approfondimenti si rimanda alla scheda di censimento: https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/18721/Mormanno+%28CS%29+%7C+Chiesa+di+Santa+Maria+del+Colle
- Arch. Mario Cucinella [MCA mario cucinella architects] - progettazione architettonica e direzione creativa
- Arch. Luca Sandri [MCA mario cucinella architects] - progettazione architettonica
- Arch. Alberto Bruno - progettazione architettonica fase concorso
- Ing. Maurizio Milan [Milan Ingegneria srl] - progettazione strutturale
- Ing. Paolo Scuderi [Studio tecnico P.S.] - progettazione impianti
- Ing. Riccardo Giannoni [Studio tecnico P.S.] - progettazione impianti
- Arch. Gaetano Leto - direzione lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione
- Geom. Raffaele Bloise - responsabile del procedimento
- Don Amilcare Zuffi - consulenza liturgica
- Giuseppe Maraniello - progettazione ed esecuzione opere d'arte
- Acquisizione diritto di superficie area a favore della parrocchia [28 febbraio 2011]
- Selezione della diocesi alla sesta edizione dei Progetti Pilota [28-31 marzo 2011]
- Avvio del concorso [24 novembre 2011]
- Consegna degli elaborati di concorso [9-16 luglio 2019]
- Lavori della giurie [17-19 settembre e 24-26 settembre 2012]
- Pubblicazione esiti concorso [11 novembre 2012]
- Approvazione progetto da parte del Comitato per l’edilizia di culto [novembre 2014]
- Rilascio titolo abilitativo [28 dicembre 2015]
- Rito di benedizione e posa della prima pietra [26 giugno 2016]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [29 giugno 2016]
- Fine lavori [16 febbraio 2021]
- Rito di dedicazione della chiesa e dell’altare [6 luglio 2021]
- Pianta aula liturgica, sagoma esterna [larghezza/lunghezza massima 26,90 m, ca larghezza/lunghezza minima 15,11]
- Esterni aula liturgica [altezza 16,00 m ca]
- Interni aula liturgica [altezza 14,00 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza 14,60 m ca]
- Portale [altezza 10,00 m, larghezza 2,00 m]
Ruoli e professionalità
- Arch. Mario Cucinella [MCA mario cucinella architects] - progettazione architettonica e direzione creativa
- Arch. Luca Sandri [MCA mario cucinella architects] - progettazione architettonica
- Arch. Alberto Bruno - progettazione architettonica fase concorso
- Ing. Maurizio Milan [Milan Ingegneria srl] - progettazione strutturale
- Ing. Paolo Scuderi [Studio tecnico P.S.] - progettazione impianti
- Ing. Riccardo Giannoni [Studio tecnico P.S.] - progettazione impianti
- Arch. Gaetano Leto - direzione lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione
- Geom. Raffaele Bloise - responsabile del procedimento
- Don Amilcare Zuffi - consulenza liturgica
- Giuseppe Maraniello - progettazione ed esecuzione opere d'arte
Cronologia
- Acquisizione diritto di superficie area a favore della parrocchia [28 febbraio 2011]
- Selezione della diocesi alla sesta edizione dei Progetti Pilota [28-31 marzo 2011]
- Avvio del concorso [24 novembre 2011]
- Consegna degli elaborati di concorso [9-16 luglio 2019]
- Lavori della giurie [17-19 settembre e 24-26 settembre 2012]
- Pubblicazione esiti concorso [11 novembre 2012]
- Approvazione progetto da parte del Comitato per l’edilizia di culto [novembre 2014]
- Rilascio titolo abilitativo [28 dicembre 2015]
- Rito di benedizione e posa della prima pietra [26 giugno 2016]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [29 giugno 2016]
- Fine lavori [16 febbraio 2021]
- Rito di dedicazione della chiesa e dell’altare [6 luglio 2021]
Dimensioni architettoniche
- Pianta aula liturgica, sagoma esterna [larghezza/lunghezza massima 26,90 m, ca larghezza/lunghezza minima 15,11]
- Esterni aula liturgica [altezza 16,00 m ca]
- Interni aula liturgica [altezza 14,00 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza 14,60 m ca]
- Portale [altezza 10,00 m, larghezza 2,00 m]