In occasione del ritrovamento di alcuni inediti documenti del XVI secolo contenenti atti processuali relativi ad alcuni indagati per negromanzia ed eresia, che saranno esposti al pubblico insieme con alcune incisioni sulla stregoneria dei secoli XVI-XVII, il prossimo 22 ottobre verrà presentato il saggio Del Santo Uffizio in Sicilia e delle sua carceri (Viella, 2021) della storica Giovanna Fiume, già docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Palermo e autrice di numerose pubblicazioni di grande interesse.
In Sicilia, nei decenni compresi
tra gli anni ottanta del Cinquecento e la metà del Settecento, la riorganizzazione della
chiesa si incrociò con le prerogative e specificità di una istituzione che
invadeva il terreno del sacro: l’Inquisizione di rito spagnolo, presto
trasformatasi in occulto centro di potere. Sulle parete dell’oscuro carcere
all’interno del complesso monumentale dello Steri, sede dell’Inquisizione
spagnola a Palermo tra il 1601 e il 1782, i prigionieri hanno graffito, disegnato,
scritto nomi, preghiere , salmi, poesie, raffigurato santi, imbarcazioni e
battaglie navali. Hanno gridato in silenzio la loro paura e la loro rabbia. In
un libro denso di informazioni ma affascinante come un romanzo, la professoressa Fiume ha ricostruito il funzionamento del Tribunale, i reati
perseguiti, le pene comminate.
Converseranno con lei la Prof.ssa Stefania La Via, Vicedirettrice dell’Archivio Diocesano di Trapani e il Dott. Giuseppe Barraco, ricercatore in Diritto Canonico presso l’Università di Padova, che ha dedicato uno studio ai documenti esposti.
La mostra resterà visibile sino al 23 novembre 2022 nei giorni e orari di apertura al pubblico della sala studi dell’Archivio.