Chiesa di Sant’Ignazio da Laconi

Beni architettonici

Chiesa di Sant’Ignazio da Laconi

chiesa parrocchiale
Via Sant'Ignazio da Laconi - Olbia (SS)
Parrocchia di Sant'Ignazio da Laconi - Diocesi di Tempio - Ampurias
Regione ecclesiastica Sardegna

Il complesso parrocchiale intitolato a Sant’Ignazio da Laconi rappresenta una delle risposte della diocesi di Tempio – Ampurias all’urgenza di adeguare la presenza della Chiesa in un territorio segnato da un costante incremento insediativo avviatosi negli anni Sessanta e tutt’oggi in corso.

La notevole espansione demografica che ha coinvolto la città di Olbia, nel 2010 ha richiesto una diversa organizzazione per la cura pastorale, con l’istituzione di cinque nuove parrocchie. La periferia nord della città, fino ad allora appartenente alla circoscrizione territoriale di Nostra Signora de La Salette, è rientrata così sotto la giurisdizione della neocostituita parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi.

L’area nella quale si inserisce l’edificio è situata lungo la direttrice di collegamento con la Costa Smeralda e fino alla realizzazione del complesso risultava sprovvista di spazi di incontro e adeguati edifici di culto. Le celebrazioni, infatti, venivano officiate in un prefabbricato posto sull’area adiacente a quella ceduta successivamente alla parrocchia per la costruzione del nuovo centro parrocchiale.

Tali necessità portano la diocesi – guidata dal 2006 da Mons. Sebastiano Sanguinetti – a manifestare a livello nazionale l’esigenza di dotare il quartiere di un nuovo centro per il culto e per le attività pastorali attraverso la candidatura alla sesta e ultima edizione dei Progetti Pilota promossi dalla CEI (2011). Il 31 marzo 2011 il Collegio dei Presidenti delle Conferenze Episcopali regionali delle tre aree geografiche (nord, centro, sud), seleziona rispettivamente le diocesi di Ferrara – Comacchio, Tempio – Ampurias e Cassano all’Jonio[1]. L’iniziativa è anche un’occasione per la diocesi di relazionarsi con i temi oggetto di maggiore approfondimento da parte del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto[2], ovvero il metodo del concorso, la sinergia tra architetto, artista e liturgista e il confronto con la contemporaneità. Nel novembre del 2012 la giuria assegna il primo premio al progetto del gruppo coordinato dall’arch. liturgista Francesca Leto.

L’avvio delle procedure per la realizzazione del complesso coincide con il passaggio della guida della parrocchia ai frati cappuccini padre Alberto Costa e padre Carlo Frau. L’edificio prende forma e si sviluppa parallelamente al crescere della comunità, che ne segue le tappe costruttive fino a celebrare la posa della prima pietra il 30 settembre 2016.

Dopo un iter durato circa dieci anni, il complesso è ultimato il 30 dicembre 2020 ad eccezione delle pavimentazioni esterne. La solenne celebrazione di dedicazione della chiesa è presieduta da mons. Sanguinetti il 4 ottobre 2022, concelebrata dal Ministro della Provincia cappuccina padre Filippo Betzu e dal parroco padre Alberto Costa.

 

 

[1] Per approfondimenti si rimanda all’inserto allegato alla rivista Casabella numero 825 (maggio 2013), “21 per XXI nuove chiese italiane 6, 21 progetti in concorso Conferenza Episcopale Italiana”

[2] Oggi Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto

Caratteri architettonici

Il complesso parrocchiale si colloca nel quartiere di Olbia “Sa Minda Noa”, in un contesto periferico sprovvisto di significativi riferimenti territoriali. L’area è infatti delimitata a sud da un insediamento costituito da case unifamiliari e palazzine basse e a nord dalla Circonvallazione Ovest che interrompe la visuale sull’estesa area retrostante di prossima lottizzazione.

Sebbene non siano presenti orditure edilizie e urbane così marcate da poter essere riprese in un concept progettuale, il complesso cerca di relazionarsi con l’orografia del paesaggio. Il lotto presenta un consistente dislivello tra i fronti nord-ovest e sud-est sfruttato, nelle intenzioni progettuali, per richiamare una sorta di “corrugamento” del terreno dal quale ricavare i locali parrocchiali e gli ambienti disposti attorno all’aula liturgica, che si elevano di un solo piano fuori terra[3]. La chiesa si presenta invece come un corpo isolato che si erge rispetto agli edifici parrocchiali (locali di ministero pastorale e casa canonica) che la fronteggiano su due lati disponendosi a L parallelamente ai lati dell’area.

Tali edifici sono caratterizzati da fronti rettilinei paralleli ai lati del lotto e da un limite interno irregolare, così come i volumi che contraddistinguono la porzione inferiore della chiesa. I prospetti frastagliati e il rivestimento in granito richiamano la percezione di una frattura tra gli edifici parrocchiali e l’aula liturgica, generando uno spazio esterno ma ancora “intimo”, sul quale si affaccia il fronte ovest. L’endonartece, tuttavia, si allunga fino a ruotare verso sud, aprendosi in un grande portale strombato, punto di fuga dell’ampia e lunga rampa – non ancora realizzata – che configura il sagrato e che apre il centro all’intorno.

 

[3] Dalla relazione del progetto architettonico (settembre 2013)

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Processi e contesti

Le vicende costruttive del complesso sono correlate alla riorganizzazione dei confini parrocchiali all’interno della città di Olbia in seguito al significativo aumento della popolazione residente. Dal 1966 – anno in cui si contano circa 15.000 abitanti distribuiti entro quattro circoscrizioni parrocchiali – al 2010, la popolazione raggiunge circa 60.000 unità.

L’incremento abitativo e le dinamiche urbanistiche portano l’ordinario diocesano mons. Sebastiano Sanguinetti ad istituire cinque nuove parrocchie nello stesso anno, supportato dall’impegno comunale attraverso l’istituzione del “Progetto Olbia”. Tale programma, sottoscritto dalla diocesi di Tempio – Ampurias e dal Comune, prevede la realizzazione di cinque nuovi edifici di culto al fine di valorizzare e riqualificare quartieri periferici spesso dimenticati.  Seguono pertanto le stesse dinamiche costruttive della chiesa di Sant’Ignazio da Laconi (nel quartiere di Sa Minda Noa), le chiese di San Michele nel quartiere di Tannaule, di San Ponziano nel quartiere di Poltu Quadu, di Nostra Signora del Mare a Pittulongu e di San Nicola nell’omonima zona per la quale si prevede la realizzazione nei prossimi anni.

Sulla scorta del suddetto progetto, nel 2010 il Comune di Olbia cede alla diocesi di Tempio Ampurias l’area per la realizzazione del complesso parrocchiale, situata in adiacenza rispetto al prefabbricato utilizzato dalla comunità per le celebrazioni, nei pressi di via Veronese. Nel mese di luglio la CEI invita le diocesi italiane a manifestare l’interesse a partecipare all’ultima edizione dei Progetti Pilota, ovvero tre concorsi nazionali per la progettazione di tre nuovi complessi nel territorio nazionale, da affidare ad architetti di fama, allo scopo di favorire la costruzione di architetture esemplari nella nuova edilizia di culto.

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Progetto liturgico e programma iconografico

L’impianto liturgico della chiesa di Sant’Ignazio da Laconi è pensato come programma unitario nella progettazione dell’edificio: se la liturgia plasma l’architettura attraverso una successione di luoghi che si svelano ai fedeli l’uno dopo l’altro, essa stessa è plasmata dalla decorazione pittorica, che con il suo dispiegarsi nella totalità dell’aula, favorisce la partecipazione all’actio ritualis. Ogni elemento, architettonico o artistico, è un invito a entrare nel Mistero celebrato.

La grande sfida del linguaggio di questa chiesa, in controtendenza rispetto al palinsesto architettonico contemporaneo, spesso aniconico, è pertanto quella di incoraggiare una partecipazione liturgica multisensoriale, polipercettiva e avvolgente, attraverso decorazioni a tutto campo e opere plastiche immediatamente comprensibili. Una “facilità di lettura” che non si traduce nella realizzazione di un’opera didascalica, ma di un’opera che permette l’immediato coinvolgimento nella dimensione simbolica dei segni con i quali la liturgia si fenomenizza. Anche la luce partecipa appieno in questo “processo rituale”, entrando in modo soffuso, cadendo, inondando esclusivamente i punti cardine di tale fenomenologia.

L’insieme di architettura, liturgia e iconografia è concepito per proporre e trasmettere una duplice fruizione dinamica: la prima, segnalata dal percorso che il fruitore attraversa nello spazio fisico e la seconda, simbolica, che egli vive attraversando gli eventi dell’azione liturgica, divenendo al tempo stesso destinatario e attore del rito.

Approfondisci
  • Cessione del terreno da parte del Comune di Olbia alla Diocesi di Tempio – Ampurias [2010]
  • Partecipazione sesta edizione Progetti Pilota della CEI [2010]
  • Selezione diocesi [28/31 marzo 2011]
  • Invito progettisti [24 novembre 2011]
  • Presentazione progetto di concorso [16 luglio 2012]
  • Esito giuria di prima fase [17/19 settembre 2012]
  • Esito giuria di seconda fase [24/26 settembre 2012]
  • Sottoscrizione incarico progettazione [2013]
  • Sottoscrizione incarico progettazione opere artistiche [2013]
  • Invio progetto preliminare al Servizio Nazionale per l’edilizia di culto [26 settembre 2013]
  • Approvazione progetto preliminare da parte del Comitato della CEI [4 ottobre 2013]
  • Invio progetto esecutivo al Servizio Nazionale per l’edilizia di culto [10 dicembre 2015]
  • Approvazione progetto esecutivo da parte del Comitato della CEI [20 gennaio 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [16 maggio 2016]
  • Inizio lavori [30 maggio 2016]
  • Posa prima pietra [30 settembre 2016]
  • Fine lavori [30 dicembre 2020]
  • Cerimonia di dedicazione [04 ottobre 2022]
  • Pianta, larghezza navata centrale [12,00 m ca]
  • Pianta, lunghezza navata centrale [20,00 m ca]
  • Pianta cappella custodia eucaristica, sagoma interna [lunghezza 3,90 m ca, larghezza 6,50 m ca]
  • Battistero, sagoma interna [lunghezza 4,80 m ca, larghezza 4,20 m ca]
  • Prospetto principale [altezza massima 15,00 m ca]
  • Altezza navate laterali [interno 3,50 m ca]
  • Campanile [altezza 20,00 m ca]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Cessione del terreno da parte del Comune di Olbia alla Diocesi di Tempio – Ampurias [2010]
  • Partecipazione sesta edizione Progetti Pilota della CEI [2010]
  • Selezione diocesi [28/31 marzo 2011]
  • Invito progettisti [24 novembre 2011]
  • Presentazione progetto di concorso [16 luglio 2012]
  • Esito giuria di prima fase [17/19 settembre 2012]
  • Esito giuria di seconda fase [24/26 settembre 2012]
  • Sottoscrizione incarico progettazione [2013]
  • Sottoscrizione incarico progettazione opere artistiche [2013]
  • Invio progetto preliminare al Servizio Nazionale per l’edilizia di culto [26 settembre 2013]
  • Approvazione progetto preliminare da parte del Comitato della CEI [4 ottobre 2013]
  • Invio progetto esecutivo al Servizio Nazionale per l’edilizia di culto [10 dicembre 2015]
  • Approvazione progetto esecutivo da parte del Comitato della CEI [20 gennaio 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [16 maggio 2016]
  • Inizio lavori [30 maggio 2016]
  • Posa prima pietra [30 settembre 2016]
  • Fine lavori [30 dicembre 2020]
  • Cerimonia di dedicazione [04 ottobre 2022]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta, larghezza navata centrale [12,00 m ca]
  • Pianta, lunghezza navata centrale [20,00 m ca]
  • Pianta cappella custodia eucaristica, sagoma interna [lunghezza 3,90 m ca, larghezza 6,50 m ca]
  • Battistero, sagoma interna [lunghezza 4,80 m ca, larghezza 4,20 m ca]
  • Prospetto principale [altezza massima 15,00 m ca]
  • Altezza navate laterali [interno 3,50 m ca]
  • Campanile [altezza 20,00 m ca]
Autore della scheda
Arch. Lorella Palumbo

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